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Sommario alla mano, però, ciò che resta da raccontare del #3523, però, si riduce all'ultimo episodio doppio de Le isole della cometa di Pietro Zemelo, Alex Bertani e Nico Picone. Andiamo innanzitutto all'episodio, sicuramente quello che riesce meglio ad appassionare alla lettura. E questo, direi, è il limite principale della miniserie, che per altro è alla sua prima stagione: non essere riuscita veramente ad appassionarmi. Il problema principale, secondo me, e come ho già sottolineato in altre occasioni, è quell'idea di voler mantenere quanti più misteri possibile fino alla fine, cosa che in realtà funziona solo se la narrazione non è a puntate, peraltro distanziate tra loro da uno scarto temporale, per quanto di appena una settimana. L'altro problema è che alla fine i personaggi non sono stati sufficientemente sviuppati, a parte Dippo e Minerva e, in parte, Salud.
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Alla fine che l'aripelago abbia ancora dei misteri da svelare mi va benissimo: in fondo la storia in sé non è male. E' solo una questione di come, personalmente, l'avrei narrata, cercando di puntare sin dall'inizio proprio sulle comete, ovvero gli idrovolanti che erano un paio di decenni prima in servizio per aiutare le imbarcazioni in difficoltà e migliorare le comunicazioni tra le isole dell'arcipelago. Questo avrebbe permesso di creare il mito di questi piloti dando un elemento di interesse forte che avrebbe permesso di mantenere anche lo stesso ritmo di sviluppo per le altre vicende di contorno. Perché alla fine è un po' come se fosse successo proprio questo: le prime puntate hanno lasciato la sensazione di essere un contorno al doppio episodio conclusivo. Il che, in qualche modo, potrebbe essere considerato come un'occasione mancata.
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