Quanto segue è una nota del comune di Cosenza sulla questione Valle Crati, il consorzio che ha in possesso l'appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Dopo molti sciperi su inadempienze economiche varie, i dipendenti della ditta minacciano l'ennesimo scipero per indurre il comune a selezionare un nuovo sito per la raccolta, dopo la chiusura di quello di Via Popilia.
La nota, apparsa anche sulle pagine della cronaca locale della Gazzetta del Sud, semplicemente dice:
“La fase di criticità che si è aperta sul fronte dello smaltimento dei rifiuti dopo la chiusura del deposito di via Popilia non dipende dal Comune bensì dal Consorzio Vallecrati, che non ha saputo attrezzarsi per tempo nonostante i ripetuti solleciti ricevuti nel corso di mesi”.
L’Amministrazione comunale interviene con una nota per chiarire i termini della questione e soprattutto per informare i cittadini in merito alle reali responsabilità, che da qualche parte vengono rappresentate in maniera strumentalmente confusa.
“Il Comune non aveva alcun obbligo di individuare una nuova stazione di trasferimento, adempimento cui invece era tenuto il Consorzio.
Né, tanto meno, si poteva protrarre l’apertura della stazione di trasferimento di via Popilia, una bruttura che offendeva i residenti e tutti i cittadini che ci tengono ad avere una città vivibile. Potremo ora pensare alle opportune opere di riqualificazione della zona.
Il Consorzio Vallecrati conosceva bene la situazione e sapeva che all’adempimento si sarebbe dovuto provvedere già da due anni. Il sindaco anche nell’ultima comunicazione del 7 gennaio ricordava le continue assicurazioni ricevute in merito all’utilizzo dell’area di Coda di Volpe e l’improrogabile scadenza del 15 gennaio, fissata dal Commissario per l’emergenza ambientale, per la chiusura di via Popilia.
Tutto ciò nonostante, il Consorzio si è lasciato cogliere impreparato ed oggi testimonia una volta di più di essere inadeguato a garantire attraverso la SpA il servizio da svolgere.
L’Amministrazione comunale, mentre stigmatizza questa ennesima dimostrazione di inefficienza, si rammarica con i cittadini per i disagi ed assicura che sarà vigile affinchè i disservizi non raggiungano livelli di guardia.”
Indipendentemente dal fatto che il comune ha o meno ragione in questo caso, c'è da notare che solo Cisl e Uil sono unite in questa ennesima battaglia, mentre la Cgil ancora non ha deciso. Ci si può, legittimamente, chiedere: se questo importante sindacato non aderisce, si deve arguire che il Comune di Cosenza ha ragione? E se ha torto, la Cgil si mobiliterà nei prossimi giorni?
Ultima domanda cattiva: e se l'amministrazione fosse stata di centrodestra, cosa avrebbe fatto questo importante sindacato? Spero lo stesso comportamento che sta tenendo in questi giorni.
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