La prima (e per ora unica) volta che ho letto Lo Hobbit di Tolkien è stato una quindicina di anni fa, anno più anno meno. Con la scusa che lo avevo già letto, la versione a fumetti di Charles Dixon e Sean Deming per i testi e di David Wenzel per i disegni non l'avevo mai presa. Ora, però, ho deciso di rompere gli indugi, e così ecco fatto l'acquisto.
L'adattamento è quanto di più fedele ci possa essere: Dixon e Deming mantengono l'atmosfera favolistica della storia, una storia bella ed epica come poche. Le imprese del signor Baggins, zio di Frodo l'eroe del Signore degli Anelli, belle, appassionanti e divertenti, rivivono con la stessa freschezza sulla pagina del fumetto magistralmente disegnato e colorato da Wenzel. La sua scelta di usare, per i colori, degli acquarelli rende l'opera ancora più magica di come già non sia la storia in se. Alcune splash page spiccano poi sulle altre: l'arrivo di Gandalf alla casa di un Bilbo intento a fumare la pipa; l'udienza di fronte al re dei goblin, circondati dal suo esercito; Smaug disteso a sonnecchiare sul tesoro conquistato ai nani; la pagina in cui viene riassunta buona parte della battaglia contro i goblin; l'ultimo saluto tra Bilbo e Thorin. Altrettanto belle, poi, anche se non sono propriamente spalsh page l'arrivo della zattera degli elfi alla Città del Lago e l'arrivo della compagnia nella sala del governatore della città; l'attacco di Smaug alla Città del Lago.
Molto bella, poi, la sequenza con l'incontro con Gollum: generalmente lo stile adottato da Wenzel non sia propriamente adatto per le scene più cupe all'interno delle caverne, in questo caso risulta nel complesso efficace. In generale, comunque, elegante il suo Smaug, simpatici e realistici sia Bilbo sia i nani, forse qualche cosa da ridire sugli elfi, che non presentano nessuna effettiva differenza con gli uomini. Comunque un bel fumetto, una graphic novel che si mantiene estremamente fedele all'opera originale.
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