Stomachion

martedì 22 settembre 2009

Ragazze cresciute

More about Lost Girls vol. 1Le prime trinità, quelle delle mitologie antiche, erano femminili. Tra le più famose divinità, o entità anche note come le Tre-che-sono-una, sicuramente la romana Ecate, collegata alla Luna. Gaiman, in Sandman, fonde il concetto delle trinità pagane femminili in un unico gruppo di tre entità mistiche, di fatto identiche alle Parche, che rappresentano anche le tre età delle donne: giovinezza, maturità, vecchiaia, o anche fanciulla, madre, vecchia. Verranno poi riprese da James Robinson in Witchcraft, che grazie a loro tesse una trama interessante che si dipana attraverso le varie epoche storiche. Il concetto, però, è forte e molto legato alle divinità femminili e alla magia e a tutto quello che poi le religioni monoteiste, con il loro maschilismo più o meno esplicito.
A tutto questo aggiungiamo alcuni concetti fondamentali espressi in Promethea, in cui Alan Moore esplorò, insieme a Williams III, il misterioso mondo della magia, realizzando di fatto un vero e proprio trattato di magia a fumetti. In quella serie, per poter iniziare il suo viaggio, Promethea deve prima compiere, attraverso la sua incarnazione umana, una potente magia: il sesso. E visto che Lost Girls di questo parla era inevitabile che le tre protagoniste fossero una giovane donna degli Stati Uniti, una donna matura dell'Inghilterra, una madre, e una lesbica che ormai ha provato nella vita ogni più incredibile abiezione sessuale, chiudendo così il parallelismo con le figure magiche di cui sopra.
Aiutato dalla compagna Melinda Gebbie, Moore esplora quindi un mondo per lui strettamente legato con la magia e, tra tante scene esplicite, in ogni caso non può non emergere la grande cultura dello scrittore e il suo gusto per mettere in crisi le convenzioni sociali. L'operazione, poi, nel suo complesso ha anche qualcosa che la accosta a La lega degli straordinari gentiluomini, ma avremo modo di parlarne. Immergiamoci, invece, nei meandri di Ragazze cresciute, il primo volume della trilogia.
La storia si apre con Lo specchio: in questo caso Moore e la Gebbie raccontano questo primo capitolo con un'inquadratura fissa su uno specchio, osservando tutto ciò che si riflette in esso. Lo specchio è di Alice Fairchild, la più vecchia delle tre protagoniste, che sembra si stia intrattenendo con qualcuna, anche se c'è il sospetto che si stia dando piacere da sola, poi confermato dalle vignette finali. In ogni caso Alice si trasferisce con il suo specchio fino in Austria, all'Hotel Himmelgarten di Monsieur Rougeur.
Già questa storia dovrebbe essere indicativa, ma tra poco l'ultimo gioco di Moore diventerà sempre più chiaro fino a diventare esplicito. Scarpe d'argento, secono capitolo della storia, si apre e si chiude con due intere pagine che seguono i piedi di Dorothy Gale. Arrivata anch'essa all'Hotel Himmelgarten, qui incontra un militare austriaco al momento in riposo, Rolf Bauer. Il giovane subito si mette alle calcagna di Dorothy, concludendo la serata nel giardino, a fare ciò che si può ben immaginare.
Ombre scomparse, invece, è forse uno dei capitoli più divertenti di tutto il primo volume, se non di tutta la trilogia. Al famigerato Hotel giunge la coppia di coniugi Potter, Harold e Wendy, Darling da nubile. Si capisce sin da subito che la coppia giunta è tutta apparenza, con il marito, di molto più vecchio della moglie, che la apostrofa come vecchia mia, mentre Wendy sembra persa dietro pensieri malinconici, quasi rinchiusa in una vita che non ama e che, semplicemente, si trascina. Giunti in camera, dopo la sistemazione del bagaglio, avvengono due eventi paralleli: Wendy esce per una passeggiata, mentre Harlod legge un libro trovato nella camera. E' il Libro Bianco di Monsieur Rougeur, un libro particolare pieno di racconti erotici e immagini decisamente esplicite. E così mentre Harold legge le evoluzioni, con lingue e candele dalla forma molto virile, di tre ragazze, Wendy si scopre nel giardino a spiare il garzone dell'albergo mentre si prepara per la notte. Poi il rientro in camera: mentre i due coniugi si dedicano a azioni normalissime (trovare documenti di lavoro, infilare un ago) le loro ombre consumano un carnale incontro, quello che i loro padroni non riescono fare né riusciranno a fare tra loro, se non forse una volta chiusa la copertina del terzo volume.
Papaveri e Fino al mattino descrivono una stessa giornata, quella successiva, seguendo due gruppi differenti: prima Alice e Dorothy, poi Harold e Wendy. Entrambe le coppie pranzano nella sala comune alla stessa ora e salgono nelle rispettive camere nello stesso momento, ma il modo in cui passano la notte e totalmente differente. Le due donne, infatti, anche aiutate dai fumi dell'oppio, si lasciano andare a giochi intimi, che finiscono solo quando Alice si avvicina per l'ennesima voltà all'intimità di Dorothy, vedendo tra la sua peluria la visione di un bambino in meditazione.
Quindi Dorothy esce. E con l'avvicinarsi del giorno il papavero appassisce.
Le evoluzioni delle due donne, però, sono udite nella stanza accanto, quella di Wendy e Harold: mentre l'uomo cerca di dormire seriamente, Wendy prova a ripassare le tabelline, probabilmente per scacciare le immagini erotiche che inevitabilmente, come ombre, si formano nella sua mente. Il dolore di non poter avere un rapporto intimo con il marito, la spinge in bagno: Harold, preoccupato, si alza e, dopo l'uscita della moglie dal bagno, forse per tranquillizzare Wendy (ma a mal pensare anche per dormire meglio lui), si affaccia per andare a lamentarsi con gli occupanti della stanza accanto.
Quindi Dorothy esce. E con l'avvicinarsi del giorno il papavero appassisce.
Niente di meglio di una buona colazione e di una gita sul laghetto nei dintorni dell'albergo. Così Alice e Dorothy, sulle rive dello specchio d'acqua, continuano quello che avevano interrotto la sera prima, ma l'arrivo di Wendy interrompe nuovamente tutto: è l'incontro tra tre donne differenti, l'inizio di un'amicizia che, anche graficamente, farà rifiorire Wendy. Semplicemente saranno Regine insieme.
Giustamente, a questo punto, le tre donne iniziano a frequentarsi e nei tre capitoli successivi il gioco di Moore si fa esplicito e l'accostamento evidente. Accostamento a cosa? Pazienza. Pazienza.
In un famoso romanzo per ragazzi, un paio di scarpette avevano una grande importanza, ma le vicende della protagonista iniziarono con un ciclone. E proprio Il ciclone è il titolo del 7.mo capitolo, in cui Dorothy racconta la bizzarra avventura avvenuta durante un ciclone a casa di quelli che chiama zio e zia. All'improvviso sulla sua casa nel Kansas si abbatte un ciclone: tutto viene sconvolto dal vento, che rompe le finestre, entra in casa, scombussola ogni cosa. E in tutto questo le mani di Dorothy vanno verso le sue mutande, in tutto questo per la prima volta Dorothy scopre il suo corpo, e la cosa alla fine non le dispiace nemmeno tanto.
Tre ragazzi, Wendy e i fratelli John e Michael, stanno passando un'estate spensierata di giochi e divertimenti. Vicino alla loro casa c'è un parco e lì un giorno si avvicinano e scoprono due ragazzi, nudi, uno dietro l'altra: si muovono all'unisono, avanti e indietro, con la ragazza che lancia alcuni periodici gridolini. I tre scappano, ma la sera il giovane dai capelli rossi, Peter, sale nella loro stanza e li invita a giocare in un modo simile a come stava giocando nel pomeriggio con la sorella: Come away, come away è la prima parte di un episodio della prima adolescenza di Wendy, un episodio che le crea imbarazzo evidente. E' solo l'inizio anche per la timida Wendy.
Usando una terminologia cara ai lettori di supereroi, nel nono capitolo, La casa dello specchio, riceviamo dalla viva voce di Alice le origini segrete della sua passione per lo specchio del primo capitolo e per le donne. Abbiate presente questa immagine: sulle rive di un fiume, Alice e la sorella stanno passando un po' di tempo, sole. La sorella leggendo, Alice contemplando la sua immagine nel fiume. In un momento in cui la sorella si era addormentata, un amico del padre la avvicina: un tipo calvo e con rari capelli bianchi.
Sembrava eternamente ansioso, come se volesse trovarsi da qualche altra parte. Noi lo chiamavamo Bunny, anche se il suo nome ora mi sfugge.

Con una scusa la portò in casa e qui, secondo voi, cosa poteva fare un pedofilo con una ragazzina innocente? Eppure agì con grande cautela, facendo addirittura ubriacare la fanciulla, tanto che Alice ricorda la scena come un sogno, quasi una magica visione, in cui vide il suo corpo mezzo nudo riflesso nel grande specchio presente nel soggiorno. E lì iniziò la sua ossessione per la sua immagine, la sua passione per le donne.
L'ultimo capitolo, Stravinsky, è una vera e propria visione parallela: le tre donne, accompagnate da Rolf e Harold, vanno ad assistere a un balletto, Le sacre du printemps. Le tavole sono suddivise in due parti: quella superiore, più grande, puntata sul palco dove si svolge il balletto, quella inferiore, più piccola, centrata sulla platea e soprattutto su Alice, Wendy e Dorothy. Mentre il balletto procede, gli spettatori si indignano sempre di più e nel frattempo le tre donne si toccano a vicenda con sempre maggiore audacia: alla fine sia il balletto sia i giochi erotici delle tre devono essere interrotti per la rivolta della folla contro l'indecoroso spettacolo che stanno guardando sul palco del teatro.

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