Stomachion

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giovedì 24 settembre 2009

Grande e terribile

More about Lost Girls vol. 3Dei tre volumi, è quello che ho apprezzato di meno: un'orgia infinita dal primo al penultimo capitolo del volume, una rappresentazione della parte animale degli esseri umani, con pochi guizzi interessanti e curiosi.
L'apertura delle danze viene affidata a Fuori, il gelo, la neve accecante, dove l'albergo si svuota a causa della guerra, così molti clienti, tra cui Rolf e Harold, sono costretti a partire anticipatamente rispetto al previsto. Wendy e Dorothy, però, non si perdono d'animo, e così un incontro tra una banana e la ex-timida Wendy prosegue tra le lenzuola insieme all'eloquio unico della piccola Dorothy. Eppure manca qualcosa, o meglio qualcuno, o ancora meglio qualcosa che qualcuno può dare al loro piccolo festino: e così vengono chiamati in camera due inservienti ed ecco la prima e unica scena veramente divertente e particolare del volume. Wendy si affaccia dalla finestra mentre Harold va via, nel frattempo Dorothy ha la bella idea di farla prendere da dietro proprio mentre saluta il marito. Così, mentre Harold va via, scambia gli urletti di piacere della moglie, che alle sue spalle vede un incontro intimo a tre con Dorothy opportunamente dotata, per lacrime di dolore per la sua partenza.
Questo, però, è solo l'inizio: sfruttando il fatto che l'albergo si sta svuotando, Monsieur Rougeur da inizio a un'orgia alberghiera con le clienti e gli inservienti rimasti. Come guida, ovviamente, i racconti del suo Libro Bianco. Seguono così Un allegro equipaggio sotto il sole al tramonto e Non ti scorderai di salutare?, alla fine dei quali l'albergo si svuoterà definitivamente tranne che per le nostre tre ragazze perdute. Ancora una volta la storia è suddivisa nettamente in due parti, suddivisione più rigida nel capitolo 22, comunque. Nella parte superiore viene rappresentato un racconto di vita familiare tratto dal Libro Bianco, nel primo caso in bianco e nero, nel secondo a colori.
Il resto è storia, o orgia come ho scritto all'inizio, dall'incontro con l'uomo di latta e poi dalla contemporaneo consesso con i tre inservienti che porterà Dorothy e il padre (eh già! è il padre e non lo zio!) nel viaggio che concluderà le vicende della ragazza durante una intima settimana di fuoco in cui esplorerà le ultime conoscenze che le mancano riguardo i rapporti tra uomini e donne. La scoperta finale da parte della matrigna la spingerà a prendere la via dell'Europa (Il campo dei papaveri, capitolo 24, e L'uomo dietro le quinte, capitolo 28). Conclude anche Wendy le sue avventure estive con Presa all'uncino (capitolo 25) dove viene rielaborato l'episodio in cui il personaggio del romanzo di Barrie viene legata al palo della nave di Uncino, e Inghiottito (capitolo 27), dove si concludono le vicende di Wendy e Peter e viene rappresentato nella consueta splah page il momento in cui Uncino cade nella bocca del coccodrillo: un'immagine al tempo stesso esplicita ma sottile (e forse anche soddisfacente per il pubblico femminile). Alice, invece, conclude con Il consesso del bruco (capitolo 26) e soprattutto La deposizione di Alice (capitolo 29) dove avvengono due fatti notevoli: la splash page in cui Alice viene inseguita dall'amico di ogni maschio che presumibilmente sta urlando, sputando a destra e a manca, Tagliatele la testa!, e la conclusione delle evoluzioni erotiche delle tre donne con reciproca e contemporanea soddisfazione degli umori intimi.
All'insegna del cerchio (che oramai, spossato oltre ogni dire, non ricordo più dove ho citato) è la conclusione: Lo specchio: Ripresa e crescendo (Chi lo ha sognato?). Ancora una volta ci troviamo di fronte allo specchio di Alice. Le tre amiche si stanno rivestendo dopo l'ultima notte passata nell'hotel, preparandosi a partire, a fuggire dalla guerra. Il bacio finale di Alice al suo specchio, questa volta, è diverso rispetto a quello iniziale: in quel caso era rivolto a se stessa, questa volta sembra più che altro allo specchio stesso, a quello cui è stato testimone, alle vicende che partendo Dorothy, Wendy e Alice si lasciano alle spalle.
In quel mondo di fantasia che le tre ragazze perdute si sono lasciate dietro, però, irrompe la realtà della guerra: i soldati tedeschi arrivano e distruggono lo specchio. E la telecamera si allontana dalla stanza, dall'albergo, fino alle nuvole per poi concentrarsi sul volto di un ragazzo in estasi che, con il procedere delle inquadrature, si scopre sbudellato, tra le trincee. E così si resta col dubbio: è il soldato morente ad aver immaginato o magari sognato tutta la vicenda che lo ha visto tra i protagonisti? O è una metafora alla Ende con il sogno che viene infranto dalla realtà che è sognata da qualcuno che... e si potrebbe continuare ancora...
Le pornogafie sono i boschi incantati dove il nostro io più segreto e vulnerabile può giocare in tutta tranquillità. Sono i lussuosi palazzi che tutte le polizie e gli eserciti del mondo esterno non potranno mai saccheggiare o ridurre in macerie. Sono i nostri giardini segreti, dove seducenti sentieri di parole e immagini ci conducono alla porta accecante del nostro piacere oltre cui le cose possono essere espresse in una lingua che supera ogni letteratura e ogni parola...
(Monsieur Rougeur da Un allegro equipaggio sotto il sole al tramonto, trad. Leonardo Rizzi)

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mercoledì 23 settembre 2009

Isole che non ci sono

More about Lost Girls vol. 2Penso di averlo scritto in occasione di Coraline: le favole erano un modo utile e leggero per raccontare le difficoltà e i pericoli della vita, per veicolare verso i giovani messaggi positivi. Allo stesso modo si possono vedere tre grandi capolavori per la letteratura dei ragazzi: Il mago di Oz, Peter Pan e Alice nel Paese delle Meraviglie. Ne Il mago di Oz, Dorothy esplora il magico mondo di Oz, nel quale si è persa, in compagnia di uno spaventapasseri senza intelligenza, un leone senza coraggio e un uomo di latta senza cuore. Il suo viaggio è una ricerca del mago che le permetterà di ritornare a casa, il demiurgo che sta dietro al mondo di Oz. In Peter Pan, invece, Wendy e i suoi fratelli vengono trascinati nell'Isola che non c'è da Peter, il ragazzo che non voleva crescere, dove sfidano il vecchio Capitan Uncino: due età della vita che non accettano di vedersi una rispecchiata nell'altra come facce di una stessa medaglia. Alice nel Paese delle Meraviglie è, come i primi due, un viaggio in un mondo fantastico, una caduta in un certo senso in un mondo popolato da esseri assurdi e incredibili. Il suo stesso autore è stato anche accusato di pedofilia, se non ricordo male, mentre il romanzo si ritiene sia stato scritto seguendo la logica e la matematica e in realtà nasconde dietro un rassicurante racconto per ragazzi le confessioni dell'autore.
In tutti e tre i romanzi, in ogni caso, si possono trovare immagini ambigue, leggendoli con gli occhi della malizia, e in un certo senso è quello che ha fatto Moore. E' ora evidente, cosa che non avevo scritto ieri, che le tre protagoniste sono ritratte come le protagoniste dei tre romanzi di cui sopra. Lo scrittore di Northampton, infatti, ha preso questi tre capolavori, li ha inseriti uno dentro l'altro, fondendoli alla fine in un unico romanzo grafico sospeso tra l'erotismo e la pornografia esplicita. Lo aiutano moltissimo in questa operazione le illustrazioni di Melinda Gebbie, che si dimostra molto duttile nell'adattare il suo stile ai vari schemi narrativi ideati dal suo compagno. Inoltre ogni racconto delle tre donne viene centrato intorno a un'unica illustrazione a tutta pagina che reinterpreta, cristallizzandola sulla pagina, alcune scene centrali dei romanzi in chiave erotica.
Eppure non è questa la sola chiave di lettura di tutta l'opera, e una mano interpretativa ci viene tesa dal primo racconto del secondo volume, Una maratona e una lunga chiacchierata, 11.mo capitolo del romanzo. Le didascalie sono una lettera di Harold Potter a un suo caro amico, scritta il 12 maggio 1914. La prima vignetta, però, senza commento, è un'illustrazione colorata di due corpi avvinghiati uno all'altro. In effetti il nostro istrionico Monsieur Rougeur sta ritraendo due suoi inservienti in atteggiamenti inequivocabili, tanto che i due non riescono a contenere l'eccitazione per la vicinanza dei loro corpi nudi. Il direttore si indigna, mentre Pietro, l'inserviente che aveva accompagnato i Potter in camera, si riveste ed esce nel corridoio dove incontra una cameriera. Seconda pagina: ecco che tra Pietro e la cameriera inizia un incontro frettoloso ma intenso e intimo, interrotto solo dall'orologio. Lei deve attendere ai suoi doveri portando il te ad Alice. E la donna la attende con la vestaglia aperta. Terza pagina: inevitabilmente l'eccitazione di Alice aumenta di fronte alle curve della giovane, e così anche l'anziana donna viola, come prima Pietro, la virtù dell'inserviente. Tutta la scena, però, ha avuto una spettatrice, oltre ai lettori: Dorothy, nascosta nel bagno. Quarta pagina: ovviamente, nella vasca piena d'acqua, la mai appagata Alice si diverte con la giovane Dorothy, ma questa volta invece di utilizzare dita o attrezzi finti, ecco spuntare un opportuno sapone e un sorriso di piacere sulle labbra. Le due si separano e Dorothy torna in camera, dove Rolf si è esercitato con le sue scarpe d'argento. Quinta pagina: poiché Rolf è pronto, Dorothy mette le scarpe e si sdraia su Rolf, rivolgendo il suo fondo verso il viso dell'amante e la sua faccia verso le parti basse di Rolf. Finito il piacevole incontro, Rolf si avvia verso i bagni turchi. Sesta pagina: da dietro un separé Rolf spia Wendy mentre, sul bordo della vasca, si lava. Il militare non riesce a contenere le proprie reazioni: solo il fatto che la donna sia sposata gli impedisce, probabilmente, di farsi avanti. Wendy, finite le abluzioni, lascia il bagno turco ignara delle tensioni emotive che ha causato. Settima pagina: rientrata in camera, non sa che i suoi movimenti e le sue posture ispirano giochi erotici e incredibili virtuosismi nel marito, in un certo senso anch'egli frustrato dalla fame. A quel punto Harold, con il Libro Bianco in mano, si dirige in bagno. Ottava pagina: qui, immerso nella vasca, si lascia andare alle incredibili immagini del libro, riuscendo alla fine a trovare uno svago piacevole e una tanto cercata liberazione. L'ultima immagine è un'inquadratura del libro, con un'illustrazione così simile a quella che ha aperto il capitolo.
Il divertimento di Una maratona e una lunga chiacchierata non sta tanto nelle immagini esplicite, né nella ciclicità di tutto l'episodio, quanto nell'abbinamento delle immagini con le parole della lettera di Harold, che scandiscono in maniera perfetta i vari momenti della narrazione. Ad esempio, commentando il comportamento dei giovani inservienti dell'albergo, Harold scrive:
Alla loro età, sarei stato in giro a fare attività fisica come raccogliere girini.

E intanto la cameriera è seduta sopra Pietro, entrambi mezzi svestiti, e intenti proprio in una interessante... attività fisica!
Vi lascio scoprire le altre chicche di questo genere e passo al 12.mo capitolo, Risveglio.
E' il primo esplicito tradimento a se stessa e a suo marito, quello che Wendy si concede con Alice, ma è anche un'interessante gioco letterario. Wendy sta leggendo I sette peccati capitali sul Libro Bianco e, nelle sette tavole successive, parallelamente alle vicende delle due donne, Moore e la Gebbie ci rappresentano i sette peccati a sinistra della pagina in azione, a destra descritti e rappresentati da donne nude. Si potrebbe dire un piccolo fotoromanzo guidato dai sette peccati capitali.
Moore, però, non ha intenzione di trascurare nessuno, nemmeno i maschietti, nemmeno il finora inattivo Harold (salvo qualche fantasia e la liberazione dei suoi oscuri pensieri). In questo caso il marito di Wendy si sta intrattenendo con Rolf: quasi ispirato dal racconto di Dorian Gray, un'avventura in una casa di omosessuali che viene illustrata in parallelo alle evoluzioni erotiche dei due uomini, Rolf e Harold iniziano un incontro intimo che aprirà nuovi interessanti orizzonti a quest'ultimo, che però Moore non riprenderà più in seguito, se non in un paio di vignette e in battute sparse qua e là. Alcuni sguardi, alcune battute, poi, sembrano suggerire nel lettore che, finito Lost Girls, i due riusciranno finalmente a liberare i loro istinti, ma la sensibilità dello scrittore britannico non vuole approfondire un rapporto fondamentalmente intimo e privato: quasi una scelta simile a quella di Magnus ne Le 110 pillole(1).
Torniamo però alla storia di Moore e della Gebbie e con il 14.mo capitolo, L'uomo di paglia, ricominciano i racconti delle tre donne e, come avrete capito, riprende la piccola Dorothy. La struttura è sempre quella: tavole suddivise in tre vignette orizzontali, con una splash page che rappresenta in chiave erotica l'immagine del romanzo di riferimento, in questo caso Il mago di Oz. La curiosità, in questo caso, è che l'immagine è la più casta tra tutte le reinterpretazioni. Anche in questo caso, l'amante di Dorothy acquista un talento non dissimile da quello del corrispondente personaggio del romanzo originale.
Si prosegue con Wendy e con L'isola diventa vera: una vignetta orizzontale superiore, rappresnetata come delle ombre proiettate su uno schermo bianco, e tre vignette verticali sotto, dove viene raccontata la vicenda. Wendy continua ancora con la sua timidezza, che andrà via via sciogliendosi, raccontando la versione erotica del suo incontro con i bambini perduti, rappresentata alla fine anche questa con una splash page opportuna, anche se non eccessivamente esplicita.
Il capitolo 16, Il giardino dei fiori parlanti, è strutturato, come tutti i capitoli dedicati ad Alice, con tre vignette orizzontali dal contorno ovale e rappresenta un punto di passaggio non solo nella vita di Alice, che racconta di come ha conosciuto le gioie delle orge femminili nel collegio in cui era stata mandata, l'equivalente del giardino dei fiori nel Paese delle meraviglie, ma rappresenta un punto di avvicinamento fondamentale tra le tre protagoniste. Il passaggio è sottolineato anche dal capitolo successivo, anch'esso dedicato ad Alice: Un tè di matti. Dal punto di vista grafico i racconti di Alice sono quelli tratteggiati in maniera più infantile, o comunque più da libri per l'infanzia: un contrasto stridente visto l'argomento dell'opera. In particolare questo 17.mo capitolo racconta della sempre più inarrestabile discesa di Alice tra orge e passioni incontrollate, guidata dalla sua vecchia insegnante di ginnastica, che l'ha assunta come sua segretaria personale (e come amante, alle spalle del marito, of course!).
Gli episodi della vita erotica di Dorothy sono quasi dei quadri impressionisti, e non fa eccezione nemmeno il 18.mo capitolo, Il leone vigliacco, dove la piccola ragazzina texana continua l'esplorazione delle parti intime maschili della fattoria degli zii. Anche in questo caso la Gebbie rappresenta l'incontro tra Dorothy e il leone di Oz: vi lascio immaginare come (anche se vi state spingendo un po' troppo! Vi conosco, eh, belli e belle miei, anche se siete pochini pochini!) Wendy, invece, ossessionata dalla sua estate di scoperta del sesso, vede in chiesa tutti nudi e fugge, incontrando il suo Peter nel parco circostante. Qui si appartano e finalmente conclude con l'amato: purtroppo l'atmosfera idilliaca e perfetta viene rovinata dal capitan Uncino, un guardone che si aggira per i parchi e che, come nel caso di Wendy e Peter, accompagna i due ignari amanti con l'espulsione contemporanea dei suoi fluidi. Lo stile della Gebbie in occasione di questo e degli altri episodi è, oserei dire, vittoriano, estremamente raffinato quanto esplicito nel caso di Dorothy. In questo caso è il duello a spade tratte tra Peter e Unicino a venire immortalato nella splash page, con Wendy in adorante contemplazione della spada di Peter!
In questi ultimi tre capitoli, Alice, Wendy e Dorothy, si sono imbarcate in un viaggio che le porterà su un'isoletta tranquilla il 28 giugno 1914, il giorno in cui Francesco Ferdinando e consorte vennero assassinati da Gravilo Princip, il giorno che segnò l'inizio della prima guerra mondiale. Le tre donne, su quell'isola, esplorano nuove dimensioni del piacere nella vignettona superiore, con la compagna di Moore che, a sua volta, si esibisce in una gran varietà di stili, tutti efficaci in funzione delle posture e della situazione rappresentate, mentre nella vignetta piccola inferiore si fa la storia, che non tarderà a colpire le tre ragazze perdute: è il 20.mo capitolo, Uno scatto saettante.

(1) Vedi La compagnia della forca, ed Panini Comics, o Le femmine incantate, Alessandro Editore

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martedì 22 settembre 2009

Ragazze cresciute

More about Lost Girls vol. 1Le prime trinità, quelle delle mitologie antiche, erano femminili. Tra le più famose divinità, o entità anche note come le Tre-che-sono-una, sicuramente la romana Ecate, collegata alla Luna. Gaiman, in Sandman, fonde il concetto delle trinità pagane femminili in un unico gruppo di tre entità mistiche, di fatto identiche alle Parche, che rappresentano anche le tre età delle donne: giovinezza, maturità, vecchiaia, o anche fanciulla, madre, vecchia. Verranno poi riprese da James Robinson in Witchcraft, che grazie a loro tesse una trama interessante che si dipana attraverso le varie epoche storiche. Il concetto, però, è forte e molto legato alle divinità femminili e alla magia e a tutto quello che poi le religioni monoteiste, con il loro maschilismo più o meno esplicito.
A tutto questo aggiungiamo alcuni concetti fondamentali espressi in Promethea, in cui Alan Moore esplorò, insieme a Williams III, il misterioso mondo della magia, realizzando di fatto un vero e proprio trattato di magia a fumetti. In quella serie, per poter iniziare il suo viaggio, Promethea deve prima compiere, attraverso la sua incarnazione umana, una potente magia: il sesso. E visto che Lost Girls di questo parla era inevitabile che le tre protagoniste fossero una giovane donna degli Stati Uniti, una donna matura dell'Inghilterra, una madre, e una lesbica che ormai ha provato nella vita ogni più incredibile abiezione sessuale, chiudendo così il parallelismo con le figure magiche di cui sopra.
Aiutato dalla compagna Melinda Gebbie, Moore esplora quindi un mondo per lui strettamente legato con la magia e, tra tante scene esplicite, in ogni caso non può non emergere la grande cultura dello scrittore e il suo gusto per mettere in crisi le convenzioni sociali. L'operazione, poi, nel suo complesso ha anche qualcosa che la accosta a La lega degli straordinari gentiluomini, ma avremo modo di parlarne. Immergiamoci, invece, nei meandri di Ragazze cresciute, il primo volume della trilogia.
La storia si apre con Lo specchio: in questo caso Moore e la Gebbie raccontano questo primo capitolo con un'inquadratura fissa su uno specchio, osservando tutto ciò che si riflette in esso. Lo specchio è di Alice Fairchild, la più vecchia delle tre protagoniste, che sembra si stia intrattenendo con qualcuna, anche se c'è il sospetto che si stia dando piacere da sola, poi confermato dalle vignette finali. In ogni caso Alice si trasferisce con il suo specchio fino in Austria, all'Hotel Himmelgarten di Monsieur Rougeur.
Già questa storia dovrebbe essere indicativa, ma tra poco l'ultimo gioco di Moore diventerà sempre più chiaro fino a diventare esplicito. Scarpe d'argento, secono capitolo della storia, si apre e si chiude con due intere pagine che seguono i piedi di Dorothy Gale. Arrivata anch'essa all'Hotel Himmelgarten, qui incontra un militare austriaco al momento in riposo, Rolf Bauer. Il giovane subito si mette alle calcagna di Dorothy, concludendo la serata nel giardino, a fare ciò che si può ben immaginare.
Ombre scomparse, invece, è forse uno dei capitoli più divertenti di tutto il primo volume, se non di tutta la trilogia. Al famigerato Hotel giunge la coppia di coniugi Potter, Harold e Wendy, Darling da nubile. Si capisce sin da subito che la coppia giunta è tutta apparenza, con il marito, di molto più vecchio della moglie, che la apostrofa come vecchia mia, mentre Wendy sembra persa dietro pensieri malinconici, quasi rinchiusa in una vita che non ama e che, semplicemente, si trascina. Giunti in camera, dopo la sistemazione del bagaglio, avvengono due eventi paralleli: Wendy esce per una passeggiata, mentre Harlod legge un libro trovato nella camera. E' il Libro Bianco di Monsieur Rougeur, un libro particolare pieno di racconti erotici e immagini decisamente esplicite. E così mentre Harold legge le evoluzioni, con lingue e candele dalla forma molto virile, di tre ragazze, Wendy si scopre nel giardino a spiare il garzone dell'albergo mentre si prepara per la notte. Poi il rientro in camera: mentre i due coniugi si dedicano a azioni normalissime (trovare documenti di lavoro, infilare un ago) le loro ombre consumano un carnale incontro, quello che i loro padroni non riescono fare né riusciranno a fare tra loro, se non forse una volta chiusa la copertina del terzo volume.
Papaveri e Fino al mattino descrivono una stessa giornata, quella successiva, seguendo due gruppi differenti: prima Alice e Dorothy, poi Harold e Wendy. Entrambe le coppie pranzano nella sala comune alla stessa ora e salgono nelle rispettive camere nello stesso momento, ma il modo in cui passano la notte e totalmente differente. Le due donne, infatti, anche aiutate dai fumi dell'oppio, si lasciano andare a giochi intimi, che finiscono solo quando Alice si avvicina per l'ennesima voltà all'intimità di Dorothy, vedendo tra la sua peluria la visione di un bambino in meditazione.
Quindi Dorothy esce. E con l'avvicinarsi del giorno il papavero appassisce.
Le evoluzioni delle due donne, però, sono udite nella stanza accanto, quella di Wendy e Harold: mentre l'uomo cerca di dormire seriamente, Wendy prova a ripassare le tabelline, probabilmente per scacciare le immagini erotiche che inevitabilmente, come ombre, si formano nella sua mente. Il dolore di non poter avere un rapporto intimo con il marito, la spinge in bagno: Harold, preoccupato, si alza e, dopo l'uscita della moglie dal bagno, forse per tranquillizzare Wendy (ma a mal pensare anche per dormire meglio lui), si affaccia per andare a lamentarsi con gli occupanti della stanza accanto.
Quindi Dorothy esce. E con l'avvicinarsi del giorno il papavero appassisce.
Niente di meglio di una buona colazione e di una gita sul laghetto nei dintorni dell'albergo. Così Alice e Dorothy, sulle rive dello specchio d'acqua, continuano quello che avevano interrotto la sera prima, ma l'arrivo di Wendy interrompe nuovamente tutto: è l'incontro tra tre donne differenti, l'inizio di un'amicizia che, anche graficamente, farà rifiorire Wendy. Semplicemente saranno Regine insieme.
Giustamente, a questo punto, le tre donne iniziano a frequentarsi e nei tre capitoli successivi il gioco di Moore si fa esplicito e l'accostamento evidente. Accostamento a cosa? Pazienza. Pazienza.
In un famoso romanzo per ragazzi, un paio di scarpette avevano una grande importanza, ma le vicende della protagonista iniziarono con un ciclone. E proprio Il ciclone è il titolo del 7.mo capitolo, in cui Dorothy racconta la bizzarra avventura avvenuta durante un ciclone a casa di quelli che chiama zio e zia. All'improvviso sulla sua casa nel Kansas si abbatte un ciclone: tutto viene sconvolto dal vento, che rompe le finestre, entra in casa, scombussola ogni cosa. E in tutto questo le mani di Dorothy vanno verso le sue mutande, in tutto questo per la prima volta Dorothy scopre il suo corpo, e la cosa alla fine non le dispiace nemmeno tanto.
Tre ragazzi, Wendy e i fratelli John e Michael, stanno passando un'estate spensierata di giochi e divertimenti. Vicino alla loro casa c'è un parco e lì un giorno si avvicinano e scoprono due ragazzi, nudi, uno dietro l'altra: si muovono all'unisono, avanti e indietro, con la ragazza che lancia alcuni periodici gridolini. I tre scappano, ma la sera il giovane dai capelli rossi, Peter, sale nella loro stanza e li invita a giocare in un modo simile a come stava giocando nel pomeriggio con la sorella: Come away, come away è la prima parte di un episodio della prima adolescenza di Wendy, un episodio che le crea imbarazzo evidente. E' solo l'inizio anche per la timida Wendy.
Usando una terminologia cara ai lettori di supereroi, nel nono capitolo, La casa dello specchio, riceviamo dalla viva voce di Alice le origini segrete della sua passione per lo specchio del primo capitolo e per le donne. Abbiate presente questa immagine: sulle rive di un fiume, Alice e la sorella stanno passando un po' di tempo, sole. La sorella leggendo, Alice contemplando la sua immagine nel fiume. In un momento in cui la sorella si era addormentata, un amico del padre la avvicina: un tipo calvo e con rari capelli bianchi.
Sembrava eternamente ansioso, come se volesse trovarsi da qualche altra parte. Noi lo chiamavamo Bunny, anche se il suo nome ora mi sfugge.

Con una scusa la portò in casa e qui, secondo voi, cosa poteva fare un pedofilo con una ragazzina innocente? Eppure agì con grande cautela, facendo addirittura ubriacare la fanciulla, tanto che Alice ricorda la scena come un sogno, quasi una magica visione, in cui vide il suo corpo mezzo nudo riflesso nel grande specchio presente nel soggiorno. E lì iniziò la sua ossessione per la sua immagine, la sua passione per le donne.
L'ultimo capitolo, Stravinsky, è una vera e propria visione parallela: le tre donne, accompagnate da Rolf e Harold, vanno ad assistere a un balletto, Le sacre du printemps. Le tavole sono suddivise in due parti: quella superiore, più grande, puntata sul palco dove si svolge il balletto, quella inferiore, più piccola, centrata sulla platea e soprattutto su Alice, Wendy e Dorothy. Mentre il balletto procede, gli spettatori si indignano sempre di più e nel frattempo le tre donne si toccano a vicenda con sempre maggiore audacia: alla fine sia il balletto sia i giochi erotici delle tre devono essere interrotti per la rivolta della folla contro l'indecoroso spettacolo che stanno guardando sul palco del teatro.

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