Stomachion

mercoledì 23 settembre 2009

Isole che non ci sono

More about Lost Girls vol. 2Penso di averlo scritto in occasione di Coraline: le favole erano un modo utile e leggero per raccontare le difficoltà e i pericoli della vita, per veicolare verso i giovani messaggi positivi. Allo stesso modo si possono vedere tre grandi capolavori per la letteratura dei ragazzi: Il mago di Oz, Peter Pan e Alice nel Paese delle Meraviglie. Ne Il mago di Oz, Dorothy esplora il magico mondo di Oz, nel quale si è persa, in compagnia di uno spaventapasseri senza intelligenza, un leone senza coraggio e un uomo di latta senza cuore. Il suo viaggio è una ricerca del mago che le permetterà di ritornare a casa, il demiurgo che sta dietro al mondo di Oz. In Peter Pan, invece, Wendy e i suoi fratelli vengono trascinati nell'Isola che non c'è da Peter, il ragazzo che non voleva crescere, dove sfidano il vecchio Capitan Uncino: due età della vita che non accettano di vedersi una rispecchiata nell'altra come facce di una stessa medaglia. Alice nel Paese delle Meraviglie è, come i primi due, un viaggio in un mondo fantastico, una caduta in un certo senso in un mondo popolato da esseri assurdi e incredibili. Il suo stesso autore è stato anche accusato di pedofilia, se non ricordo male, mentre il romanzo si ritiene sia stato scritto seguendo la logica e la matematica e in realtà nasconde dietro un rassicurante racconto per ragazzi le confessioni dell'autore.
In tutti e tre i romanzi, in ogni caso, si possono trovare immagini ambigue, leggendoli con gli occhi della malizia, e in un certo senso è quello che ha fatto Moore. E' ora evidente, cosa che non avevo scritto ieri, che le tre protagoniste sono ritratte come le protagoniste dei tre romanzi di cui sopra. Lo scrittore di Northampton, infatti, ha preso questi tre capolavori, li ha inseriti uno dentro l'altro, fondendoli alla fine in un unico romanzo grafico sospeso tra l'erotismo e la pornografia esplicita. Lo aiutano moltissimo in questa operazione le illustrazioni di Melinda Gebbie, che si dimostra molto duttile nell'adattare il suo stile ai vari schemi narrativi ideati dal suo compagno. Inoltre ogni racconto delle tre donne viene centrato intorno a un'unica illustrazione a tutta pagina che reinterpreta, cristallizzandola sulla pagina, alcune scene centrali dei romanzi in chiave erotica.
Eppure non è questa la sola chiave di lettura di tutta l'opera, e una mano interpretativa ci viene tesa dal primo racconto del secondo volume, Una maratona e una lunga chiacchierata, 11.mo capitolo del romanzo. Le didascalie sono una lettera di Harold Potter a un suo caro amico, scritta il 12 maggio 1914. La prima vignetta, però, senza commento, è un'illustrazione colorata di due corpi avvinghiati uno all'altro. In effetti il nostro istrionico Monsieur Rougeur sta ritraendo due suoi inservienti in atteggiamenti inequivocabili, tanto che i due non riescono a contenere l'eccitazione per la vicinanza dei loro corpi nudi. Il direttore si indigna, mentre Pietro, l'inserviente che aveva accompagnato i Potter in camera, si riveste ed esce nel corridoio dove incontra una cameriera. Seconda pagina: ecco che tra Pietro e la cameriera inizia un incontro frettoloso ma intenso e intimo, interrotto solo dall'orologio. Lei deve attendere ai suoi doveri portando il te ad Alice. E la donna la attende con la vestaglia aperta. Terza pagina: inevitabilmente l'eccitazione di Alice aumenta di fronte alle curve della giovane, e così anche l'anziana donna viola, come prima Pietro, la virtù dell'inserviente. Tutta la scena, però, ha avuto una spettatrice, oltre ai lettori: Dorothy, nascosta nel bagno. Quarta pagina: ovviamente, nella vasca piena d'acqua, la mai appagata Alice si diverte con la giovane Dorothy, ma questa volta invece di utilizzare dita o attrezzi finti, ecco spuntare un opportuno sapone e un sorriso di piacere sulle labbra. Le due si separano e Dorothy torna in camera, dove Rolf si è esercitato con le sue scarpe d'argento. Quinta pagina: poiché Rolf è pronto, Dorothy mette le scarpe e si sdraia su Rolf, rivolgendo il suo fondo verso il viso dell'amante e la sua faccia verso le parti basse di Rolf. Finito il piacevole incontro, Rolf si avvia verso i bagni turchi. Sesta pagina: da dietro un separé Rolf spia Wendy mentre, sul bordo della vasca, si lava. Il militare non riesce a contenere le proprie reazioni: solo il fatto che la donna sia sposata gli impedisce, probabilmente, di farsi avanti. Wendy, finite le abluzioni, lascia il bagno turco ignara delle tensioni emotive che ha causato. Settima pagina: rientrata in camera, non sa che i suoi movimenti e le sue posture ispirano giochi erotici e incredibili virtuosismi nel marito, in un certo senso anch'egli frustrato dalla fame. A quel punto Harold, con il Libro Bianco in mano, si dirige in bagno. Ottava pagina: qui, immerso nella vasca, si lascia andare alle incredibili immagini del libro, riuscendo alla fine a trovare uno svago piacevole e una tanto cercata liberazione. L'ultima immagine è un'inquadratura del libro, con un'illustrazione così simile a quella che ha aperto il capitolo.
Il divertimento di Una maratona e una lunga chiacchierata non sta tanto nelle immagini esplicite, né nella ciclicità di tutto l'episodio, quanto nell'abbinamento delle immagini con le parole della lettera di Harold, che scandiscono in maniera perfetta i vari momenti della narrazione. Ad esempio, commentando il comportamento dei giovani inservienti dell'albergo, Harold scrive:
Alla loro età, sarei stato in giro a fare attività fisica come raccogliere girini.

E intanto la cameriera è seduta sopra Pietro, entrambi mezzi svestiti, e intenti proprio in una interessante... attività fisica!
Vi lascio scoprire le altre chicche di questo genere e passo al 12.mo capitolo, Risveglio.
E' il primo esplicito tradimento a se stessa e a suo marito, quello che Wendy si concede con Alice, ma è anche un'interessante gioco letterario. Wendy sta leggendo I sette peccati capitali sul Libro Bianco e, nelle sette tavole successive, parallelamente alle vicende delle due donne, Moore e la Gebbie ci rappresentano i sette peccati a sinistra della pagina in azione, a destra descritti e rappresentati da donne nude. Si potrebbe dire un piccolo fotoromanzo guidato dai sette peccati capitali.
Moore, però, non ha intenzione di trascurare nessuno, nemmeno i maschietti, nemmeno il finora inattivo Harold (salvo qualche fantasia e la liberazione dei suoi oscuri pensieri). In questo caso il marito di Wendy si sta intrattenendo con Rolf: quasi ispirato dal racconto di Dorian Gray, un'avventura in una casa di omosessuali che viene illustrata in parallelo alle evoluzioni erotiche dei due uomini, Rolf e Harold iniziano un incontro intimo che aprirà nuovi interessanti orizzonti a quest'ultimo, che però Moore non riprenderà più in seguito, se non in un paio di vignette e in battute sparse qua e là. Alcuni sguardi, alcune battute, poi, sembrano suggerire nel lettore che, finito Lost Girls, i due riusciranno finalmente a liberare i loro istinti, ma la sensibilità dello scrittore britannico non vuole approfondire un rapporto fondamentalmente intimo e privato: quasi una scelta simile a quella di Magnus ne Le 110 pillole(1).
Torniamo però alla storia di Moore e della Gebbie e con il 14.mo capitolo, L'uomo di paglia, ricominciano i racconti delle tre donne e, come avrete capito, riprende la piccola Dorothy. La struttura è sempre quella: tavole suddivise in tre vignette orizzontali, con una splash page che rappresenta in chiave erotica l'immagine del romanzo di riferimento, in questo caso Il mago di Oz. La curiosità, in questo caso, è che l'immagine è la più casta tra tutte le reinterpretazioni. Anche in questo caso, l'amante di Dorothy acquista un talento non dissimile da quello del corrispondente personaggio del romanzo originale.
Si prosegue con Wendy e con L'isola diventa vera: una vignetta orizzontale superiore, rappresnetata come delle ombre proiettate su uno schermo bianco, e tre vignette verticali sotto, dove viene raccontata la vicenda. Wendy continua ancora con la sua timidezza, che andrà via via sciogliendosi, raccontando la versione erotica del suo incontro con i bambini perduti, rappresentata alla fine anche questa con una splash page opportuna, anche se non eccessivamente esplicita.
Il capitolo 16, Il giardino dei fiori parlanti, è strutturato, come tutti i capitoli dedicati ad Alice, con tre vignette orizzontali dal contorno ovale e rappresenta un punto di passaggio non solo nella vita di Alice, che racconta di come ha conosciuto le gioie delle orge femminili nel collegio in cui era stata mandata, l'equivalente del giardino dei fiori nel Paese delle meraviglie, ma rappresenta un punto di avvicinamento fondamentale tra le tre protagoniste. Il passaggio è sottolineato anche dal capitolo successivo, anch'esso dedicato ad Alice: Un tè di matti. Dal punto di vista grafico i racconti di Alice sono quelli tratteggiati in maniera più infantile, o comunque più da libri per l'infanzia: un contrasto stridente visto l'argomento dell'opera. In particolare questo 17.mo capitolo racconta della sempre più inarrestabile discesa di Alice tra orge e passioni incontrollate, guidata dalla sua vecchia insegnante di ginnastica, che l'ha assunta come sua segretaria personale (e come amante, alle spalle del marito, of course!).
Gli episodi della vita erotica di Dorothy sono quasi dei quadri impressionisti, e non fa eccezione nemmeno il 18.mo capitolo, Il leone vigliacco, dove la piccola ragazzina texana continua l'esplorazione delle parti intime maschili della fattoria degli zii. Anche in questo caso la Gebbie rappresenta l'incontro tra Dorothy e il leone di Oz: vi lascio immaginare come (anche se vi state spingendo un po' troppo! Vi conosco, eh, belli e belle miei, anche se siete pochini pochini!) Wendy, invece, ossessionata dalla sua estate di scoperta del sesso, vede in chiesa tutti nudi e fugge, incontrando il suo Peter nel parco circostante. Qui si appartano e finalmente conclude con l'amato: purtroppo l'atmosfera idilliaca e perfetta viene rovinata dal capitan Uncino, un guardone che si aggira per i parchi e che, come nel caso di Wendy e Peter, accompagna i due ignari amanti con l'espulsione contemporanea dei suoi fluidi. Lo stile della Gebbie in occasione di questo e degli altri episodi è, oserei dire, vittoriano, estremamente raffinato quanto esplicito nel caso di Dorothy. In questo caso è il duello a spade tratte tra Peter e Unicino a venire immortalato nella splash page, con Wendy in adorante contemplazione della spada di Peter!
In questi ultimi tre capitoli, Alice, Wendy e Dorothy, si sono imbarcate in un viaggio che le porterà su un'isoletta tranquilla il 28 giugno 1914, il giorno in cui Francesco Ferdinando e consorte vennero assassinati da Gravilo Princip, il giorno che segnò l'inizio della prima guerra mondiale. Le tre donne, su quell'isola, esplorano nuove dimensioni del piacere nella vignettona superiore, con la compagna di Moore che, a sua volta, si esibisce in una gran varietà di stili, tutti efficaci in funzione delle posture e della situazione rappresentate, mentre nella vignetta piccola inferiore si fa la storia, che non tarderà a colpire le tre ragazze perdute: è il 20.mo capitolo, Uno scatto saettante.

(1) Vedi La compagnia della forca, ed Panini Comics, o Le femmine incantate, Alessandro Editore

Ragazze cresciute | Isole che non ci sono | Grande e terribile
Le femmine incantate


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