Non certo il miglior romanzo di Heinlein, ma in ogni caso un buon romanzo d'avventura. Anche ne I figli di Matusalemme molte delle idee presenti in A noi vivi forniscono gli spunti di base per il romanzo. Una sorta di selezione genetica fatta alla buona, senza alcun esame del DNA, porta alla nascita e allo sviluppo di un gruppo di esseri umani estremamente longevi, il cui rappresentante, il più anziano di tutti, Lazarus Long, riesce a guidare, anche se più come seconda linea che come capo, attraverso una serie di peripezie, pericoli e avventure.
Prima bisogna affrontare l'ira dei terrestri normali, che cercano di carpire loro un segreto inesistente, quindi, presa la via delle stelle, prima approdano a uno strano pianeta che poi scoprono essere controllato da una razza nascosta ma dagli immensi poteri, quindi finiscono in una sorta di paradiso terrestre, dove la vita scorre tranquilla e ogni giorno uguale a se stesso. Non poteva continuare così in eterno: così i longevi decidono di tornare sulla Terra, dove scoprono che non sono più dei paria, poiché gli esseri umani, con grandi sforzi scientifici e tecnologici, hanno scoperto il segreto della longevità!
Heinlein, comunque, riesce a dare plausibilità scientifica sia al procedimento che consente di allungare la vita, sia al motore spaziale che consente di coprire distanze intergalattiche alla velocità della luce e in alcuni casi anche oltre. In effetti le pecche, se di pecche si può parlare, si trovano nelle spiegazioni scientifiche, mai veramente approfondite, mentre lodevole è la prima parte del romanzo. Si era, in quel tempo, in piena paranoia da comunisti e la persecuzione contro i longevi, oltre a nascondere in se i contrasti razziali, in effetti è anche una metafora della follia anti-comunista che aveva colpito la società statunitense in quegli anni. A differenza della crociata contro i comunisti, che ancora oggi ha lasciato la società statunitense piuttosto sconvolta (basti pensare alle accuse di socialismo rivolte a Obama, anche se non ci vedrei nulla di male nel chiamarlo socialista), la lotta dei longevi invece si conclude nel migliore dei modi, forse perché in questo caso gli uomini hanno fatto parlare la scienza e quindi la ragione, piuttosto che la politica e i bassi istinti (anche se una buona mano l'hanno data anche il fatto che i longevi sono andati a zonzo per lo spazio!).
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