L'apertura delle danze viene affidata a Fuori, il gelo, la neve accecante, dove l'albergo si svuota a causa della guerra, così molti clienti, tra cui Rolf e Harold, sono costretti a partire anticipatamente rispetto al previsto. Wendy e Dorothy, però, non si perdono d'animo, e così un incontro tra una banana e la ex-timida Wendy prosegue tra le lenzuola insieme all'eloquio unico della piccola Dorothy. Eppure manca qualcosa, o meglio qualcuno, o ancora meglio qualcosa che qualcuno può dare al loro piccolo festino: e così vengono chiamati in camera due inservienti ed ecco la prima e unica scena veramente divertente e particolare del volume. Wendy si affaccia dalla finestra mentre Harold va via, nel frattempo Dorothy ha la bella idea di farla prendere da dietro proprio mentre saluta il marito. Così, mentre Harold va via, scambia gli urletti di piacere della moglie, che alle sue spalle vede un incontro intimo a tre con Dorothy opportunamente dotata, per lacrime di dolore per la sua partenza.
Questo, però, è solo l'inizio: sfruttando il fatto che l'albergo si sta svuotando, Monsieur Rougeur da inizio a un'orgia alberghiera con le clienti e gli inservienti rimasti. Come guida, ovviamente, i racconti del suo Libro Bianco. Seguono così Un allegro equipaggio sotto il sole al tramonto e Non ti scorderai di salutare?, alla fine dei quali l'albergo si svuoterà definitivamente tranne che per le nostre tre ragazze perdute. Ancora una volta la storia è suddivisa nettamente in due parti, suddivisione più rigida nel capitolo 22, comunque. Nella parte superiore viene rappresentato un racconto di vita familiare tratto dal Libro Bianco, nel primo caso in bianco e nero, nel secondo a colori.
Il resto è storia, o orgia come ho scritto all'inizio, dall'incontro con l'uomo di latta e poi dalla contemporaneo consesso con i tre inservienti che porterà Dorothy e il padre (eh già! è il padre e non lo zio!) nel viaggio che concluderà le vicende della ragazza durante una intima settimana di fuoco in cui esplorerà le ultime conoscenze che le mancano riguardo i rapporti tra uomini e donne. La scoperta finale da parte della matrigna la spingerà a prendere la via dell'Europa (Il campo dei papaveri, capitolo 24, e L'uomo dietro le quinte, capitolo 28). Conclude anche Wendy le sue avventure estive con Presa all'uncino (capitolo 25) dove viene rielaborato l'episodio in cui il personaggio del romanzo di Barrie viene legata al palo della nave di Uncino, e Inghiottito (capitolo 27), dove si concludono le vicende di Wendy e Peter e viene rappresentato nella consueta splah page il momento in cui Uncino cade nella bocca del coccodrillo: un'immagine al tempo stesso esplicita ma sottile (e forse anche soddisfacente per il pubblico femminile). Alice, invece, conclude con Il consesso del bruco (capitolo 26) e soprattutto La deposizione di Alice (capitolo 29) dove avvengono due fatti notevoli: la splash page in cui Alice viene inseguita dall'amico di ogni maschio che presumibilmente sta urlando, sputando a destra e a manca, Tagliatele la testa!, e la conclusione delle evoluzioni erotiche delle tre donne con reciproca e contemporanea soddisfazione degli umori intimi.
All'insegna del cerchio (che oramai, spossato oltre ogni dire, non ricordo più dove ho citato) è la conclusione: Lo specchio: Ripresa e crescendo (Chi lo ha sognato?). Ancora una volta ci troviamo di fronte allo specchio di Alice. Le tre amiche si stanno rivestendo dopo l'ultima notte passata nell'hotel, preparandosi a partire, a fuggire dalla guerra. Il bacio finale di Alice al suo specchio, questa volta, è diverso rispetto a quello iniziale: in quel caso era rivolto a se stessa, questa volta sembra più che altro allo specchio stesso, a quello cui è stato testimone, alle vicende che partendo Dorothy, Wendy e Alice si lasciano alle spalle.
In quel mondo di fantasia che le tre ragazze perdute si sono lasciate dietro, però, irrompe la realtà della guerra: i soldati tedeschi arrivano e distruggono lo specchio. E la telecamera si allontana dalla stanza, dall'albergo, fino alle nuvole per poi concentrarsi sul volto di un ragazzo in estasi che, con il procedere delle inquadrature, si scopre sbudellato, tra le trincee. E così si resta col dubbio: è il soldato morente ad aver immaginato o magari sognato tutta la vicenda che lo ha visto tra i protagonisti? O è una metafora alla Ende con il sogno che viene infranto dalla realtà che è sognata da qualcuno che... e si potrebbe continuare ancora...
Le pornogafie sono i boschi incantati dove il nostro io più segreto e vulnerabile può giocare in tutta tranquillità. Sono i lussuosi palazzi che tutte le polizie e gli eserciti del mondo esterno non potranno mai saccheggiare o ridurre in macerie. Sono i nostri giardini segreti, dove seducenti sentieri di parole e immagini ci conducono alla porta accecante del nostro piacere oltre cui le cose possono essere espresse in una lingua che supera ogni letteratura e ogni parola...
(Monsieur Rougeur da Un allegro equipaggio sotto il sole al tramonto, trad. Leonardo Rizzi)
Le femmine incantate
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