Non è difficile immaginare il giovane Mpemba che, in ritardo rispetto ai suoi compagni, mettendo il composto ancora caldo nel congelatore, un po' perplesso si accorse che il suo gelato si era indurito prima di quello dei suoi compagni, che invece avevano iniziato il raffreddamento di un prodotto a una temperatura più bassa. L'effetto Mpemba, che venne descritto dallo studente in un articolo del 1969 scritto insieme a Denis Osborne(1), è dunque l'effetto per cui l'acqua calda, sotto opportune condizioni, si raffredda prima di quella fredda. Quali siano queste condizioni e quindi perché avvenga tale effetto non sembra ancora chiaro(2); ciò che è certo, però, è che l'esperimento può essere ripetuto ancora oggi e sempre in una classe di una scuola superiore, proprio comeha fatto Concetto Giannino alla Quintino Cataudella di Scicli.
Lo studio dell'effetto nasce all'interno di un progetto che Concetto ha portato avanti, nel 2004, nella sua scuola, denominato progetto Marliani-Mpemba, che si è sviluppato nei punti seguenti:
- uso di strumenti d'interazione asincrona (e-mail e mailing list) e sincrona (chat) in internet;
- compiere ricerca in rete tramite i motori di ricerca;
- lavorare in un ambiente web aperto e condiviso da più utenti;
- costruire un CD ipertestuale con la raccolta dei documenti multimediali prodotti;
- applicare il metodo scientifico in un caso concreto di ricerca;
- riprodurre sperimentalmente il fenomeno del superaffreddamento;
- preparare una miscela frigorifera NaCl-ghiaccio e capire il processo di raffreddamento prodotto dall'aggiunta di sale nel ghiaccio;
- meccanismi che innescano la solidificazione;
- ruolo dell'evaporazione nel raffreddamento di un liquido;
- comprendere l'effetto Mpemba.
D'altra parte la curva, a partire dai 10° ($T_0$) fino ai -9°C ($T_A$), con un tempo iniziale di 114s ($t_0$) viene ben riprodotta dal seguente modello esponenziale: \[T = (T_0 - T_A) e^{-\alpha (t-t_0)} + T_A\] con $\alpha$ parametro calcolato sui dati sperimentali e valutato dell'ordine di -0.004635s
Altro punto che fa propendere verso una transizione di fase quantistica è l'equilibrio instabile dello stato di superraffreddamento raggiunto, proprio come nel caso di una transizione di fase quantistica, che oscilla tra uno o più punti di massimo (equilibri instabili) passando per punti di minimo (equilibri stabili, che in questo caso sono le fasi di partenza, per esempio).
Ovviamente, per capire se l'intuizione può essere corretta o meno, sarebbe necessario scrivere un modello matematico in grado di descrivere la transizione (magari in un momento meno vacanziero di questo!). E questo modello ho il sospetto che sia in grado anche di spiegare il fenomeno del superriscaldamento e della conseguente superebollizione, visto che il comportamento dell'acqua in questo caso sembra identico(7):
Potete trovarlo sia su Facebook sia sul Carnevale della Fisica.
(1) L'articolo, Cool?, uscì su Physics Education (Institute of Physics) 4, per venire poi ristampato 10 anni più tardi, sempre sulla stessa rivista, come The Mpemba effect.
(2) Ci sono alcuni candidati come possibili cause (o più probabilmente con-cause) dell'effetto: evaporazione, perdita dei gas disciolti, i cicli convettivi all'interno dell'acqua, il superraffreddamento o supercongelamento.
(3) Vedi, ad esempio, Supercooling of water and nucleation of ice (drop freezer) di Vali G (1971)
(4) Il metodo usato da Concetto è stato quello di usare innanzitutto l'etanolo per rimuovere i grassi, quindi dell'acido solforico e solo alla fine ha versato l'acqua distillata.
(5) Gianino, C. (2004). L'effetto Mpemba Giornale di Fisica, 45 (1), 31-39 : 10.1393/gdf/i2003-10006-0
(6) Gianino, C. (2007). An easy classroom experiment on the supercooling of water Physics Education, 42 (3), 289-292 DOI: 10.1088/0031-9120/42/3/009
(7) Gianino, C. (2007). A lesson in the physics laboratory on the superheating of water American Journal of Physics, 75 (6) DOI: 10.1119/1.2719201
Dell'effetto 'Mpemba' ho scritto anch'io (http://raffrag.wordpress.com/2011/03/21/lacqua-di-mpemba/). Ho qualche perplessità sul fatto che le transizioni solido-liquido-gas e viceversa possano essere delle transizioni di fase quantistiche, le quali, a quanto leggo, avvengono a temperature prossime allo zero assoluto.
RispondiEliminaIn generale queste transizioni, anche se potenzialmente studiabili come quantistiche, non lo sono. Quelle osservate da Mpemba, però, mi danno il sospetto di esserlo per come avvengono: sono praticamente immediate nel momento in cui attivi la perturbazione. Poi potrei anche sbagliarmi, ovviamente, ma potrebbe anche essere il caso di indagarci un po' su.
RispondiEliminaNon sono ben certo che le osservazioni di Mpemba abbiano a che fare con il passaggio da una condizione di equilibrio metastabile ad una condizione di equilibrio stabile. Si tratta semplicemente di acqua 'riscaldata' (e non sottoraffreddata), la quale, posta a contatto con un termostato a temperatura molto più bassa, passa allo stato solido. Che la velocità di congelamento sia pressoché istantanea trova una semplice spiegazione nell'ambito della cinetica chimica classica. Potrei sbagliarmi anch'io, naturalmente, ma, secondo il suggerimento di Occam, ho la tendenza a semplificarmi la vita. Grazie a te per il commento! RaffRag
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