Earthsea è in pericolo. La magia sta scomparendo, o per meglio dire gli abitanti che posseggono il potere stanno dimenticando il suo uso, stanno dimenticando la vecchia lingua che consente di utilizzarla, la magia. A cercare di risolvere il mistero vanno Arrenn, giovane principe di Earthsea, destinato alla fine del viaggio a prendere in mano l'anello di Erreth-Akbe e regnare su tutto Earthsea, e Ged, lo Sparviero, ormai diventato arcimago di Roke.
Dietro i vuoti di memoria, che stanno colpendo anche i draghi, ridotti a puri animali, impossibilitati a proferire parola, sta un vecchio allievo di Roke, Pagnotta, che scoperto il segreto per mantenere in vita gli esseri umani per sempre, cerca di coinvolgere tutti gli abitanti di Earthsea in questa sua follia, destinata semplicemente a rompere l'equilibrio del mondo, di cui lo sconvolgimento della magia è solo l'inizio.
Interessante, nel viaggio di Arrenn e Ged, il rapporto che si instaura tra i due, che passa dalla venerazione, alla diffidenza fino alla fiducia da parte di Arrenn nei confronti dell'arcimago. In un certo senso sembra essere, continuando il parallellismo tra magia e scienza, il rapporto tra l'opinione pubblica e i ricercatori, con questi ultimi che, pur spiegando, non sembrano molto propensi a spiegare tutto, se non lo stretto indispensabile. Certo oggi le cose stanno lentamente cambiando, con ricercatori e divulgatori che sempre più sfruttano lo strumento del blog per la diffusione della conoscenza.
D'altra parte, come L'ultima battaglia, l'ultimo capitolo di Narnia, La spiaggia più lontana affronta il tema della morte e della sua indissolubilità dalla vita. Un romanzo fantasy che, ancor più dei precedenti, è maturo e riflessivo come pochi altri romanzi del genere.
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