Stomachion

venerdì 1 agosto 2014

L'imprevedibile viaggio di Harold Fry

Quando lessi sul web la trama di questo libro mi incuriosì molto. Un giorno, mentre perdevo tempo in libreria, lo vidi (anche scontato) e lo comprai. Dopo un po' di mesi che rimase nella libreria di casa in attesa di essere aperto mi decisi a leggerlo, aspettandomi qualcosa di eclatante.
La storia parla di Harold, un uomo pensionato, che un giorno riceve una lettera da una sua amica (ed ex collega) in cui gli dice che sta per morire. Lui scrive una lettera di risposta ed esce ad imbucarla, ma non la imbuca, bensì inizia il suo lungo viaggio a piedi fino alla casa di riposo dove si trova la sua amica, attraversando da sud a nord l'Inghilterra.
Durante il suo viaggio Harold pensa e riflette sulla sua vita, la sua infanzia e adolescenza, sua moglie e suo figlio, su come nel corso del tempo sono cambiate le cose senza rendersene conto. Incontra persone che ascoltano la sua storia e a loro volta raccontano la loro, si confidano, si aprono e danno anche una mano ad Harold.
Durante il suo viaggio si iniziano a raccogliere i pezzi del puzzle che è la sua vita, per poi ricostruirla alla fine.
Insomma, la storia è molto carina, un'idea interessante e coinvolgente, ma che avrei sviluppato più brevemente!
Personalmente ho fatto fatica ad arrivare a metà libro (la seconda metà l'ho letta più velocemente e con maggiore interesse), la storia interessante, ma si svolge in modo troppo lento a mio parere, si va avanti perché si ha la curiosità di conoscere la storia passata di Harold e della sua famiglia, della moglie che a un certo punto va a dormire in un'altra stanza e del figlio che a un certo punto non c'è più. Che dire, avrei preferito un po' di pagine in meno ma più "attivo".
Rimane comunque un bel libro, che una volta finito lascia qualcosa dentro di noi, aiuta a pensare e riflettere anche sulla nostra quotidianità e sul nostro modo di vivere e comportarci. Da leggere se si ha la pazienza di arrivare alla fine!

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