C.S. Lewis non è solo lo scrittore de Le cronache di Narnia, ma ha anche realizzato una trilogia fantascientifica di cui recentemente (2011) la Adelphi ha proposto uno dei tre romanzi, Lontano dal pianeta silenzioso.
Il protagonista, Elwin Ransom, professore di filologia, viene portato contro la sua volontà da due loschi scienziati su Marte. Sembra quasi l'incipit di Paolino Paperino e il mistero di Marte di Federico Pedrocchi, e infatti anche nel romanzo di Lewis i due rapitori sembrano andare alla ricerca di ricchezze e potere, ma rispetto all'avventura disneyana, il romanzo da un lato cerca di essere scientificamente plausibile (il racconto del viaggio nello spazio, per quanto sia pieno di errori, giusto per non dire completamente sbagliato, è comunque apprezzabile per lo sforzo di immaginare in maniera coerente alcuni possibili disagi del viaggio stesso), dall'altro, invece, sembra raccogliere gli insegnamenti della cultura orientale per rappresentare la cultura marziana, costruita dall'apporto di razze differenti.
Un bel romanzo che, probabilmente, ha in parte influenzato Robert Heinlein nella sua descrizione della cultura marziana in Straniero in terra straniera, dove gli aspetti scientifici sono secondari, anche se ben descritti (e questo rende semplice l'identificazione degli errori).
Immagine: Nuovo pianeta di Konstantin Yuon
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