Come per tutti i supereroi che si rispettino, anche per Atom arrivano le sue origini segrete, e in questo caso costituiscono l'inizio effettivo della serie Tetsuwan Atom di Osamu Tezuka, la mitica serie Astro Boy.
Parallelamente alla serializzazione di Pluto, reinterpretazione da parte di Naoki Urasawa de Il più grande robot del mondo, uno degli episodi della serie originale, la Panini propone in una serie di 5 volumi la ristampa della serie nota in Italia come Astro Boy. Tale serie di volumetti è, comunque, l'edizione italiana della ristampa nipponica delle avventure di Atom, personaggio ideato da Tezuka come caratterista secondario all'interno della serie Atom Taishi.
Come ricorda il nome di questa prima serie e il nome stesso del personaggio, poi diventato principale, l'idea di fondo era quella di utilizzare la parola "atomo" all'interno del titolo e in parte della serie fantascientifica per collegarsi alla situazione scientifica e tecnologica attuale (rispetto agli anni di ideazione della serie, gli anni Cinquanta del XX secolo). Questo e altri dettagli e curiosità sono contenute nell'appendice del primo volume, La nascita e l'evoluzione di Tetsuwan Atom, dove scopriamo come, a suo tempo, Tezuka fu costretto a difendersi dalle accuse di plagio nei confronti delle leggi della robotica di Asimov, accuse che gli vennero mosse dai suoi compatrioti, il tutto nonostante affermasse di averle sviluppate prima. Visti i tempi di produzione del fumetto, però, questo è sicuramente uno dei casi in cui due autori hanno indipendentemente e contemporaneamente sviluppato una idea di base simile in modi, però, differenti.
In effetti, come si vedrà, l'ispirazione fondamentale che sembra emergere nella serie è più quella fornita dal lavoro (scientifico) di Turing che non da altri autori di fantascienza, siano essi scrittori, mangaka o cartoonist.
Torniamo, però, alle origini di Atom, descritte in 6 paginette: il dottor Tenma, ministro della scienza, perde il figlio Tobio, probabilmente un discolo forse anche viziato. Per rimpiazzarlo, un Tenma prostrato dal dolore decide di costruire un robot, il futuro Atom.
Il robot Tobio, però, oltre ad essere perfetto, non cresceva: ciò frustrò Tenma a tal punto che, dopo aver maltrattato Atom in tutti i modi, si suicidò. A quel punto, dopo una breve parentesi in un circo, Atom finisce sotto la tutela di Ochanomizu, che provvide anche a costruirgli una famiglia di robot.
A questo punto doverose sono alcune considerazioni di ordine grafico e narrativo: piuttosto che ai manga, la serie sembra rivolgersi soprattutto al fumetto statunitense, in particolare a quello delle strisce, come ad esempio il Dick Tracy di Chester Gould o anche il Mickey Mouse di Gottfredson o ancora il Popeye di Segar.
Il tratto, i personaggi secondari, alcuni avversari al limite dell'assurdo le situazioni in generale e la stessa costruzione della trama, tutto questo richiama il fumetto seriale quotidiano statunitense e in particolare questi autori, con una particolare predilezione nel tratto nei confronti di Gould e di Segar. A tutto questo si potrebbero aggiungere anche considerazioni storiche, come l'esplosione industriale del Giappone post-Seconda Guerra mondiale, in ripresa dopo la disastrosa e devastante conclusione della guerra, una conclusione che aveva lasciato il segno su tutto il paese, vista l'enfasi sull'"atomo" data dall'opera di Tezuka.
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