Il gatto rosso
La prima reazione di uno straniero alla Tokyio del duemila è di stupore di fronte a una strana metropoli che mescola alla rinfusa la civiltà progredita del ventunesimo secolo con le antichità del ventesimo.(da Musashino di Doppo Kunikida, recitato dal Baffo) Episodio gottfredsoniano, oserei dire: oltre all'atmosfera alcune gag sembrano tratte dalle strisce giornaliere del secondo padre di Topolino, come per esempio la caduta di Atom e Shibugaki in una botola nella foresta che ricorda quella di Topolino ne I sette fantasmi.
Passeggiando per Musashino non devi scegliere che strada percorrere. Puoi essere pago del percorrere senza meta le sue vie che ti condurranno in luoghi singolari e se per caso chiedi indicazioni a un passante non te la prendere se questi risponderà gridando. La strada discende verso valle, giacché a Musashino ci sono valli, monti e boschi. Rallegrati d'udire il canto degli uccelli sopra le tue teste.
All'inizio troviamo Baffo che passeggia per Musashino, quartiere occidentale di Tokyo, recitando il passo di apertura del post. La storia, però, diventa subito inquietante e porta il maestro in una casa abbandonata, per poi fare la conoscenza con un inquietante gatto rosso che lo spinge ad andare a parlare con il responsabile del genio civile.
E' qui che il tema ecologico dell'episodio diventa evidente: uno scienziato, preoccupato dall'eccessiva industrializzazione e dalla cementificazione selvaggia, dopo non essere riuscito a convincere i responsabili politici di Tokyo della necessità di limitare tali attività, sparisce giusto il tempo di idearsi una nuova identità ad hoc, quella di un gatto rosso che, grazie a un particolare macchinario, spinge gli animali della città a ribellarsi contro gli uomini e invadere Tokyo.
Il professor Y passa, dunque, dalla parte del torto, nonostante la giustezza della sua causa, come dimostrerà la conclusione della storia con il blocco della cementificazione di Musashino. La notizia arriverà al capezzale del professore morente, che ha sacrificato se stesso per la difesa dell'ambiente. I metodi illegali che si è sentito costretto ad utilizzare, però, sono stati pagati dal professore con una moneta molto più cara rispetto ai responsabili dell'urbanistica cittadina.
Alcune soluzioni grafiche interessanti: ad esempio il dialogo tra Ochanomizu e Y nella casa diroccata di quest'ultimo si svolge con inquadratura fissa su quest'ultimo illuminato semplicemente dalla torcia del primo; o ancora una serie di tre vignette verticali con Atom che entra e esce dalle finestre di un palazzo alla ricerca di alcuni bambini in pericolo; e non dimentichiamo poi le vignette piene di personaggi, altro marchio di fabbrica di Tezuka sin da Metropolis, in questo caso popolate dagli animali controllati da Y.
Passeggiando per Musashino non devi scegliere che strada percorrere. Puoi essere pago del percorrere senza meta le vie che ti condurranno in luoghi singolari. Ecco un vecchio cimitero nel bosco, lapidi che riposano tristi, ricoperte di muschio. Rallegrati d'udire il canto degli uccelli sopra la tua testa. Per quanto la civiltà dell'uomo cresca, Musashino resterà intatta e la sua grandiosa natura sarà sempre là, ad aspettarti.
L'isola del serpente marino
Schiavitù, sfruttamento dei più deboli: questi i temi de L'isola del serpende marino. Un gruppo di pirati, al soldo di non si sa quale paese causa dei naufragi in mezzo all'oceano e costringe i naufraghi a scavare una miniera sottomarina per l'estrazione dell'uranio. Anche Atom, che indaga, si troverà in una situazione di illegalità: una delle leggi della robotica, infatti, costringe i robot a operare esclusivamente nel proprio paese, salvo muniti di un apposito permesso. E' una situazione, questa, che ad esempio verrà riproposta in 52, serie settimanale della durata di un anno proposta dalla DC Comics dopo gli eventi di Crisi Infinita. L'idea di base per questa sottotrama sulla regolazione dello sconfinamento dei supereroi, secondo me viene da Morrison, autore che molto probabilmente ha adorato Atom e ne ha preso ispirazione, ad esempio, per la proposizione del computer Solaris (come si vedrà in uno dei prossimi post).Torniamo alla storia di Tezuka: le motivazioni che spingono Atom a violare la legge sono quelle di aiutare una ragazza in pericolo, catturata dai pirati insieme con il padre. E' però quel senso di giustizia insito in Atom che lo farà decidere a violare la legge che lo costringe in Giappone, quello stesso senso di giustizia presente in un altro personaggio di quell'universo supereroistico che ha fatto capolino all'inizio, Superman, il personaggio di Jerry Siegel e Joe Shuster.
Emerge, però, anche l'umanità di Atom, un aspetto della sua personalità che, in questa occasione, Tezuka approfondisce in rapporto con il lato femminile, rappresentato dalla ragazzina cui Atom vola in aiuto e dall'indigena che, in un rapporto d'amore e possesso, gli staccherà la testa, giungendo a una conclusione dolorosa per tutti i protagonisti, primo fra tutti Atom che non potrà mostrarsi nel finale alla ragazza che ha salvato, dopo essere stato costretto a scegliere di salvare lei piuttosto che tentare di salvare tutti.
L'oscillazione tra toni leggeri e drammatici, comunque, presente in questo sintetico episodio, è comunque uno dei punti fondamentali di tutta la serie, che mescola avventura con approfondimento sociale, gag con atmosfere drammatiche, il tutto con la sapienza e la maestria di Tezuka.
Dal punto di vista grafico, oltre alle inquadrature ardite, da segnalare la caduta di Atom all'interno dell'isola meccanica in una serie di vignette in cui il piccolo robot passa da una sagoma bianca appena abbozzata a un primissimo piano, e successivamente a una inquadratura fissa dall'alto sugli altri prigionieri che diventano più grandi man mano che Atom cade verso terra.
L'uomo congelato
Epico l'inizio. Un'auto sbanda e finisce fuori strada. Si incendia e tra le fiamme emerge una figura, una sagoma scura. E' Atom, subito pronto ad affrontare le ombre minacciose che gli si avventano contro.E' uno degli episodi più leggeri del primo tankobon su Astro Boy, dove il nostro robot giunge in Messico per scortare quella che crede essere un spedizione scientifica. E mentre il tema della povertà è appena sfiorato, mentre nel corso degli eventi la prospettiva di Atom andrà ribaltandosi, mentre Tezuka ha modo di affrontare, con grande leggerzza, il tema della conservazione del patrimonio archeologico, tra misteri, avventura e colpi di scena si arriva rapidamente al gran finale, un appassionato e sentito omaggio al genere western, con Atom, ombra nel sole che tramonta, che, spalle al lettore, si avvia verso la sua prossima impresa.
Storia originale: Akai neko su Shonen, maggio-novembre 1953
Ristampa statunitense: Astro Boy vol.16, Dark Horse, giungo 2003
Ristampa italiana: Astro Boy vol.1, Panini Comics, gennaio 2010
Storia originale: Umi hebi jima su Shonen (supplemento), agosto 1953
Ristampa statunitense: Astro Boy vol.21, Dark Horse, novembre 2003
Ristampa italiana: Astro Boy vol.1, Panini Comics, gennaio 2010
Storia originale: Reitô ningen su Shonen (supplemento), luglio 1955
Ristampa statunitense: Astro Boy vol.17, Dark Horse, maggio 2003
Ristampa italiana: Astro Boy vol.1, Panini Comics, gennaio 2010
Ristampa statunitense: Astro Boy vol.16, Dark Horse, giungo 2003
Ristampa italiana: Astro Boy vol.1, Panini Comics, gennaio 2010
Storia originale: Umi hebi jima su Shonen (supplemento), agosto 1953
Ristampa statunitense: Astro Boy vol.21, Dark Horse, novembre 2003
Ristampa italiana: Astro Boy vol.1, Panini Comics, gennaio 2010
Storia originale: Reitô ningen su Shonen (supplemento), luglio 1955
Ristampa statunitense: Astro Boy vol.17, Dark Horse, maggio 2003
Ristampa italiana: Astro Boy vol.1, Panini Comics, gennaio 2010
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