Settimana scorsa non sono riuscito a scrivere una recensione completa di tutto il numero, che presentava una storia in due parti dei
Wizards of Mickey:
la brevisione di tale storia potete leggerla su LSB. Questa settimana, invece,
il numero è stato brevisionato da Andrea Bramini che si è concentrato sull'ultima storia, anche questa in due tempi, di
Pippo reporter. Eviterò in quanto segue accenni all'avventura, ricca comunque di citazionismo e di passione
disneyana, visto che spero di scrivere qualcosa di più esteso sulla serie stessa in futuro.
Passiamo allora al resto del sommario:
Papero (poco) al top di
Roberto Moscato e
Ottavio Panaro si concentra sul mondo della televisione e in particolare sugli aspetti fittizi dei
reality show. In questo caso è Paperino il protagonista che si deve spacciare per il ricco e viziato nipote di Paperon de Paperoni: non sono io a dover sottolineare cosa ci sia di sbagliato in tutto ciò!
La storia in sé è veloce e divertente, ricca di
gag e con un finale forse un po' scontato ma comunque gradevole. Nulla di particolare da aggiungere sui disegni di Panaro, che personalmente non è il mio disegnatore preferito, anche se il suo stile può essere definito
scarpiano (o quasi).
Abbastanza inutile
Il senso della famiglia di
Gabriele Panini, una storiella ambientata nel mondo dei
WoM disegnata da un sempre piacevole
Valerio Held (c'è da dire che rispetto a
Luciano Gatto l'evoluzione del suo stile è stata nulla o quasi), mentre
La stella del cinema di
Gabriele Mazzoleni e
Gigi Piras è una divertente storia senza respiro giocata soprattutto sulle
gag con il
Commissario Basettoni che deve scorrazzare nel corso di una delicata indagine su una rapina un famoso attore cinematografico che deve interpretare un poliziotto nel suo prossimo film. Come potete immaginare il divertimento e i guai sono assicurati.
Il soggetto, ad ogni modo, ricorda ad esempio uno dei primi episodi di
Powers di
Bendis e
Oming con
Warren Ellis che si aggrega ai protagonisti della serie per raccogliere dati sulla sua prossima storia.
Sul lato dei disegni, ottimo il lavoro di Piras, che grazie al suo stile
alla Corrado Mastantuono riesce a rendere perfettamente sia le scene comiche sia quelle d'azione, assicurando il giusto effetto in tutte le situazioni.
Il numero si chiude con
Il grande affare del G.A.S.P., storia
alla Fabio Michelini scritta da
Augusto Macchetto e disegnata da uno degli allievi di
Romano Scarpa,
Alessandro Del Conte. Quest'ultimo compie un ottimo lavoro, in particolare con le espressioni dei personaggi: il soggetto di Macchetto prevede, in effetti, una varietà di espressioni oserei dire inusitata, e Del Conte riesce a seguire ottimamente le invenzioni dello sceneggiatore.
L'idea della storia è semplice: Paperone si rivolge ad Archimede per ottenere un rimedio contro il malumore causato dal maltempo persistente sulla città. L'inventore lo accontenta, ma come spesso succede con gli usi e soprattutto gli abusi della tecnologia, ecco che la situazione precipita. E', dunque, uno sviluppo standard quello della storia di Macchetto, che impreziosisce grazie agli acrostici utilizzati spesso sia da Michelini sia dal grandissimo
Carl Barks.
A proposito di quest'ultimo, visto che ci sono, vi segnalo un
articolo di approfondimento su tre storie cosmiche dell'Uomo dei paperi!
Nessun commento:
Posta un commento