Prima di iniziare, due parole sul restyling:
Un nuovo vestito per il Topo
Anche se il buon Andrea Bramini ne ha scritto diffusamente, vorrei spendere anche io un paio di considerazioni. La prima cosa che salta all'occhio è la posizione dell'editoriale di Valentina De Poli, che occupa mezza pagina in condivisione con il sommario, e il nuovo font, presentato dalla stessa direttrice. La scelta è caduta su un carattere ad alta "leggibilità" studiato per i dislessici, l'EasyReading, utilizzato anche per il lettering delle storie. Sviluppato da un'azienda italiana a partire da un'idea del designer Federico Alfonsetti, è probabilmente la novità di punta del volumetto, cui seguono a ruota le modifiche grafiche ai redazionali. L'impostazione è molto più da "infografica" o da "album delle figurine", mentre a livello di contenuti risultano molto più frammentati e spezzettati rispetto agli anni precedenti, a parte l'articolo principale con l'intervista a Bebe Vio, che ha anche l'onore di avere uno "strillo" in copertina.Nel complesso la nuova impostazione di Topolino, indubbiamente studiata per accogliere quanti più giovani lettori possibile, pur non dispiacendo, presenta forse due difetti di fondo: da un lato il seguire la cultura dei tempi, fatta di semplificazioni (non ci sono espliciti inviti ad approfondire, fatti salvi i riferimenti ai progetti scolastici), dall'altro il sommario ricco di storie (forse conseguenza della scelta di voler abbattere i costi redazionali che sta attraversando quasi tutte le pubblicazioni disneyane che li presentavano) che rischia di proporre ai lettori storie di qualità non sempre buona.
Ed è proprio alle storie che passo a dedicare il seguito di quest'articolo.
Chi trova un'isola
Quando vidi l'anteprima de Il tesoro dell'isola, chiaramente disegnata da Giorgio Cavazzano, per un attimo immaginai fosse una nuova avventura del Topo Maltese e invece è "solo" una nuova storia scritta da Tito Faraci. Lo scenegiatore scrive una tipica storia d'avventura di stampo salgariano ambientata sulla classica isola deserta che vede l'ennesimo scontro tra i due caratteristi disneyani Topolino e Gambadilegno.Una storia veloce, gradevole, impreziosita da un lato dalla maestria di Cavazzano, sempre ottimo ai disegni, e dalla presenza di un coprotagonista simpatico e sarcastico nonostante non spiccichi parola né pensiero alcuno. In questo senso risulta perfetta la recitazione fisica di Bombo, la scimmietta che fa compagnia a Gambadilegno.
A zonzo per l'Olanda
Con un titolo che richiama al romanzo di Jerome K. Jerome Tre uomini in barca, Bruno Sarda riunisce i tre cugini Paperino, Paperoga e Gastone in Tre paperi in bici disegnata da Nico Picone. Sarda non è nuovo a operazioni di questo genere: su tutti basta ricordare Tre paperi e un bebè del 1989 su disegni di Massimo De Vita.In questo caso i tre cugini fanno un tour dell'Olanda in tandem vinto da Gastone, che ovviamente non volendo pedalare ma non potendo, per etica professionale, rifiutare un premio vinto, regala (più o meno) il premio a Paperino e Paperoga. La storia, divertente e veloce, è forse l'unica a reggere il confronto con quella d'apertura di Faraci e Cavazzano (tolta, per il momento, la parodia steampunk al Giro del mondo in 80 giorni) e dimostra anche quanto Picone, l'epigono di Stefano Intini, stia trovando sempre più fiducia nella redazione di Topolino. Il suo stile, per ora quasi indistinguibile da quello di Intini (i suoi personaggi sono leggermente più pacioccosi) risulta comunque più gradevole rispetto alla media dei tratti rotondi che si vedono negli ultimi tempi sul settimanale disneyano.
Brevi altalene
La citazione conclusiva va alle due storie brevi della settimana. Iniziamo dalle note positive: Il perfetto libraio è un bellissimo invito alla lettura disegnato da un ottimo Emanuele Baccinelli su testi di Augusto Macchetto, presente questa settimana con una storia lunga che chiude il numero. Personalmente ho trovato la breve molto più efficace e gradevole della lunga!La seconda breve, La macchina aggiustatutto, scritta da Sio per i disegni di Emanuele Virzì, il cui stile sembra parzialmente influenzato da Donald Soffritti si può sintetizzare in questo modo: nei redazionali di Zio Paperone e Paperino #6, ovvero il sesto numero della Don Rosa Library italiana, Don Rosa scrive:
Archimede sarà pure buffo e bizzarro, ma di certo non è stupido!Il problema della storia di Sio è che arrivi all'ultima vignetta e sei abbastanza certo che il suo Archimede sia anche stupido e non semplicemente distratto o bizzarro.
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