Mentre ancora è in valutazione il dove uscirà la recensione de
L'orizzonte degli eventi, ecco arrivare l'ennesimo
restyling nella lunga storia di
Topolino. Accompagnato da un altrettanto canonico aumento di prezzo, vede il ritorno a un sommario corposo di storie, ben 6, di cui a conti fatti solo 3/4 sono di livello buono/discreto. Come già per
L'orizzonte degli eventi anche per
Il giro dei mondi in 80 giorni (siderali) di
Fausto Vitaliano e
Lorenzo Pastrovicchio mi riservo di scrivere una recensione cumulativa di fine parodia.
Prima di iniziare, due parole sul
restyling:
Un nuovo vestito per il Topo
Anche se il buon
Andrea Bramini ne ha scritto diffusamente, vorrei spendere anche io un paio di considerazioni. La prima cosa che salta all'occhio è la posizione dell'editoriale di
Valentina De Poli, che occupa mezza pagina in condivisione con il sommario, e il nuovo
font, presentato dalla stessa direttrice. La scelta è caduta su un carattere ad alta "
leggibilità" studiato per i dislessici, l'
EasyReading, utilizzato anche per il
lettering delle storie. Sviluppato da un'azienda italiana a partire da un'idea del
designer Federico Alfonsetti, è probabilmente la novità di punta del volumetto, cui seguono a ruota le modifiche grafiche ai redazionali. L'impostazione è molto più da "infografica" o da "album delle figurine", mentre a livello di contenuti risultano molto più frammentati e spezzettati rispetto agli anni precedenti, a parte l'articolo principale con l'intervista a
Bebe Vio, che ha anche l'onore di avere uno "strillo" in copertina.
Nel complesso la nuova impostazione di
Topolino, indubbiamente studiata per accogliere quanti più giovani lettori possibile, pur non dispiacendo, presenta forse due difetti di fondo: da un lato il seguire la cultura dei tempi, fatta di semplificazioni (non ci sono espliciti inviti ad approfondire, fatti salvi i riferimenti ai progetti scolastici), dall'altro il sommario ricco di storie (forse conseguenza della scelta di voler abbattere i costi redazionali che sta attraversando quasi tutte le pubblicazioni
disneyane che li presentavano) che rischia di proporre ai lettori storie di qualità non sempre buona.
Ed è proprio alle storie che passo a dedicare il seguito di quest'articolo.