Stomachion

giovedì 7 giugno 2018

Una signora di nome Agatha

Per l'occasione della visione in televisione (un po' di mesi fa) in un’unica soluzione dello sceneggiato televisivo in due parti Dieci piccoli indiani, ho recuperato un volume con 4 romanzi di Agatha Christie che attendeva da qualcosa come dieci anni per essere letto.
Definizione del noir
Prima di iniziare a esaminare i romanzi presenti nella raccolta di cui sopra, vorrei concentrarmi su una definizione di noir. La motivazione di tale scelta è dettata essenzialmente dal fatto che i romanzi presentati nelle pagine del volume sono, a mio giudizio, dei veri e propri noir, a differenza, ad esempio, delle serie che coinvolgono Miss Marple o Hercule Poirot.
Il noir viene considerato sottogenere dell'hard boiled e spesso con esso confuso, tanto che molti romanzi hard boiled sono classificati come noir (sebbene negli ultimi anni si tende a utilizzare il termine noir come sinonimo del più generico giallo, o del thriller per usare il termine generico inglese). Per noir si intende un romanzo di genere giallo che si concentra sul colpevole, sulla vittima, sull'approfondimento psicologico dei personaggi, sull'atmosfera, mentre per hard boiled si intende essenzialmente il giallo d'azione. È una definizione che mi trova fondamentalmente d'accordo e in questo senso almeno due dei romanzi della raccolta sono squisitamente noir, mentre gli altri due presentano dei forti elementi noir, pur ricadendo anche nella categoria dei polizieschi grazie alla presenza delle autorità competenti.
Dieci piccoli indiani
Il romanzo si basa sulla filastrocca popolare statunitense Dieci piccoli indiani (Ten little indians) che nella versione della Christie diventa Dieci piccoli negretti (Ten little niggers). L'edizione statunitense cambia il titolo del romanzo in And Then There Were None (E nessuno ne restò), verso conclusivo della filastrocca.
La filastrocca è abbastanza semplice: otto persone vengono invitate da un personaggio misterioso, tale signor Owen, che non hanno mai visto, su un'isola, Nigger Island, presso la sua villa. All'arrivo gli otto trovano ad attenderli i due servitori assunti da Owen per l'occasione più o meno con le stesse misteriose modalità con cui ha invitato i suoi ospiti.
Dopo la spettrale cena inaugurale, dove una misteriosa voce su un disco del grammofono lancia precise accuse a ciascuno dei presenti, i dieci precari abitanti di Nigger Island iniziano a morire. Uno alla volta.
Come giallo Dieci piccoli indiani non è particolarmente complicato e determinare l'identità del misterioso signor Owen è abbastanza semplice: sin dall'inizio i sospettabili non sono molti e man mano che le informazioni si accumulano, il quadro diventa sempre più chiaro. Gli elementi caratteristici del romanzo, invece, sono tipicamente noir: la vicenda è narrata in un'atmosfera gotica, oscura e pesante, quasi opprimente, mentre la scrittrice scava nell'animo dei protagonisti, per alcuni con poche e semplici immagini, per altri approfondendone la storia nel corso di tutto il romanzo. In questo senso emergono, quasi come due opposti nella scala dei negativi, Philip Lombard, il personaggio più trasparente tra tutti, e Vera Claythorne, personaggio al limite della follia. La Christie, inoltre, si permette di giocare in un paio di occasioni con descrizioni splatter o quasi, realizzando alla fine un romanzo che utilizza buona parte degli stili del genere omnicomprensivo del brivido.
Nella mia fine è il mio principio
Titolo evocativo per il romanzo che conclude la raccolta. Endless night, titolo originale del romanzo, è narrato in prima persona da Michael Rogers. Questi è un giovane apparentemente con la testa a posto che trovatosi nei pressi di Kingston Bishop, va a dare un'occhiata alla tenuta denominata "Campo degli Zingari", in vendita all'asta ma senza successo. La tenuta, infatti, ha una pessima nomea nel circondario, ma nonostante ciò Michael ha intenzione di acquistarla, appena ne avrà le possibilità finanziarie.
Queste arrivano grazie alla giovane Ellie: anch'essa è incuriosita dalla tenuta e conosce Michael proprio durante il suo curiosare per "Campo degli Zingari". I due iniziano a frequentarsi e alla fine decidono di sposarsi: solo allora, però, Ellie rivela a Michael di essere la più ricca ereditiera degli Stati Uniti d'America, Flanella Guteman.
Così i due si sposano in segreto: la felicità sembra ormai raggiunta grazie a un bel matrimonio e all'acquisto del "Campo degli Zingari", la cui casa verrà ristrutturata dal famoso architetto Rudolf Santonix, amico di Michael.
Il brillante protagonista e narratore, con piglio ironico e prosa spigliata, accompagna il lettore attraverso le sue vicende personali che si vanno via via oscurandosi di una cappa di mistero sia a causa della pessima nomea della tenuta, sia a causa della presenza un po' ingombrante e a tratti inquietante di Greta Andersen, amica di Ellie.
Ancora una volta la Christie è abile nella gestione dell'atmosfera, ma in questo caso desta qualche perplessità il cambiamento repentino nel tono del racconto, che da lucido passa improvvisamente, senza passaggi intermedi, al racconto di un folle irrecuperabile.
Verso l'ora zero e Le due verità
I due romanzi centrali della raccolta si concentrano su uno degli ambienti più inquietanti in assoluto: la famiglia. Questa è normalmente un luogo caldo e sicuro per chiunque, bambino o adulto che sia, ma non sempre è così, come troppo spesso la cronaca ci insegna.
Così la Christie prende in mano l'ambientazione familiare e la trasforma in una scatola piena di segreti, dove cova il risentimento e il crimine, dove la passione fa impazzire o l'eccesso di controllo produce odio e risentimento spesso repressi e tenuti nascosti.
Gli elementi noir sono indubbiamente presenti, ma la presenza di un'investigazione classica (il poliziotto che raccoglie indizi e testimonianze), e comunque l'abilità nel mantenere nascosta l'identità del colpevole tra indizi, sospetti e occhi truci mescola ancora una volta i generi per creare due romanzi di ottima fattura che completano una raccolta nel complesso buona e significativa dell'opera di una delle più note e apprezzate gialliste del XX secolo.

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