Stomachion

mercoledì 14 ottobre 2020

Il paradosso irrisolto di Dark

Dopo la visione della prima stagione ho, in pratica, visto la seconda e la terza senza alcuna soluzione di continuità, nel senso che non ho fatto alcuno stacco e così eccomi qui a discutere nella sua interezza di Dark, la serie fantascientifica di Netflix scritta e ideata da Baran bo Odar e Jantje Friese. Poiché l'idea è esaminare la parte scientifica, oltre a discutere della serie in se, non mi farò alcuno scrupolo nel fare gli spoiler che mi servono per portare avanti il discorso.
Gli elementi essenziali della serie, però, che ritengo abbastanza noti, sono: nella cittadina di Winden, dove peraltro sorge anche una centrale nucleare, spariscono periodicamente dei ragazzini. La vicenda, impostata sui toni del giallo e del mystery, si tinge ben presto di toni fantascientifici quando si scopre che le grotte sotto la centrale sono legate a un qualche sistema di viaggio nel tempo. Ovviamente la scoperta è manifesta solo per lo spettatore.
Protagonista della serie è Jonas Kahnwald, che nella prima stagione vediamo nelle sue versioni adolescente e adulta, in questo caso con il nome dello Sconosciuto. Intorno a lui si sviluppano una serie di intrecci tra i vari personaggi che diventano manifesti nel corso della seconda stagione, che sembra aprirsi con un unico obiettivo: salvare Winden dal disastro nucleare.
In realtà, nel corso della stagione, che introduce anche la terza versione temporale di Jonas, Adam, deturpato dall'energia dei viaggi nel tempo, si scopre che l'intera Winden è chiusa in un vero e proprio loop temporale, in un intreccio che appare inestricabile. D'altra parte il simbolo della triquetra che rappresenta a più riprese il viaggio nel tempo (lo si ritrova nel diario dello Sconosciuto o come simbolo di Sic mundus, il gruppo di viaggiatori del tempo creato da Adam), è un nodo a trifoglio, il nodo più semplice e non banale all'interno della teoria dei nodi. E già questo è, di per sé, un elemento interessante anche per la trama, a ben vedere. Un nodo a trifoglio, infatti, può essere ottenuto intersecando un'ipersfera di dimensione 4 con una particolare curva complessa (nel senso che l'equazione di questa curva non vuole numeri reali, ma numeri complessi): in parole più semplici è un indizio degli sceneggiatori sul fatto che nel mondo di Dark esiste un secondo mondo parallelo al primo, come scopriamo nell'ultima puntata della seconda stagione.
L'idea dei mondi paralleli è prettamente quantistica, come abbiamo visto in varie occasioni, e prende le mosse dalla discussione sulla natura della meccanica quantistica e dal famoso gatto di Schroedinger, che viene esplicitamente citato nel corso della terza stagione (in particolare nella puntata conclusiva del progetto). Ed è questo riferimenti che ci da un indizio fondamentale sul dispositivo più importante di tutta la serie, che chiameremo...
Dispositivo di Tannhaus
Il personaggio più esplicitamente legato alla macchina del tempo è l'orologiaio H.G. Tannhaus, nonno adottivo di Charlotte Doppler, che in un paio di occasioni fornisce una chiara chiave di lettura a tutto Dark. Nel passato di Tannhaus, infatti, c'è un grave lutto cui la comparsa di Charlotte pone riparo: il figlio, la moglie e la loro bambina neonata vengono uccisi in un incidente stradale nel 1974.
Per capire di quale dispositivo parlo devo, però, farvi uno spoiler piuttosto grosso: i mondi paralleli non sono due, ma tre! Nel mondo di Dark, infatti, abbiamo la Terra-Adam, quella dove Jonas inizia a viaggiare nel tempo nel tentativo di sciogliere il nodo, e la Terra-Eva, dove invece è Martha Nielsen, la fidanzata di Jonas su Terra-Adam, a viaggiare nel tempo. E in questo caso anche tra i mondi. La terza stagione, per cui, si regge sulla ricerca di Jonas e Martha di un modo per sciogliere il nodo e impedire tutto il dolore che genera l'esistenza intrecciata attraverso il tempo degli abitanti di Winden, il tutto nonostante Adam ed Eva, i loro corrispondenti adulti, che per scopi differenti mentono ai due giovani. Mentre Adam ha come obiettivo quello di sciogliere il nodo, con conseguente distruzione dei due mondi, Eva vuole preservarlo e così influenza le vicende su Terra-Adam aiutata da Claudia Tiedeman, altra viaggiatrice del tempo, fisico e direttore della centrale nucleare di Winden nel 1986.
Ed è proprio Claudia, alla fine, il personaggio chiave per sciogliere il nodo, e il momento esatto in cui riesce a spezzare il ciclo è quando uccide la sua omologa di Terra-Eva e ne prende il posto: Claudia, infatti, ha capito che esiste un terzo mondo legato ai due di cui è a conoscenza, quello che chiama il Mondo originale, o che chiamerei Terra-Tannhaus.
Il motivo di questa denominazione è presto detto: mentre su Terra-Adam l'orologiaio lenisce il suo dolore grazie alla piccola Charlotte, che gli viene consegnata sulla porta da due donne, sul Mondo originale Tannhaus non riesce a superare la perdita, così inizia a progettare un dispositivo per modificare il tempo. Gli sceneggiatori, in questo caso, sono molto bravi a non precisare la natura del dispositivo che Tannhaus costruisce: visto l'intento dello scienziato siamo portati a credere che sia una macchina del tempo, e in un certo senso anche Jonas e Martha lo credono, ma ci sono alcuni riferimenti che suggerirebbero che il dispositivo di Tannhaus sia altro: innanzitutto il già citato gatto di Schroedinger, legato più ai mondi paralleli che non ai viaggi nel tempo (per quanto anche questi di natura quantistica); quindi il riferimento cinematografico a Matrix; infine la posizione del dispositivo, costruito in un bunker sotterraneo. E qui vengo al punto: in Neandertal parallax i due scienziati neandertaliani costruiscono in una grotta sotto terra un computer quantistico.
Suppore che il dispositivo di Tannhaus sia, in realtà, un computer quantistico, suggerisce una lettura in qualche modo sconcertante della serie: le storie dei personaggi di Dark sono, in realtà, il frutto dei calcoli del computer, che giunge a una conclusione del problema di Tannhaus solo quando Claudia diventa consapevole dell'esistenza di Terra-Tannhaus.
Ed è qui che arriviamo al paradosso irrisolto del titolo: Dark si conclude con la salvezza dei parenti di Tannhaus, lasciando lo spettatore più attento con la seguente domanda: se Tannhaus non prova il dolore che lo ha spinto a costruire il suo dispositivo, chi impedirà al figlio di morire insieme alla sua famiglia?
La cena dell'apocalisse
Una possibile risposta viene lasciata alla scena conclusiva: una cena nella casa di Regina Tiedeman, figlia di Claudia. La casa di Regina, però, coincide con la casa di Jonas su Terra-Adam e con la casa di Martha su Terra-Eva. Inoltre alla cena partecipano sei personaggi, quelli tra i protagonisti principali a non essere discendenti di viaggiatori nel tempo, ma sono disposti sulla tavola in maniera non naturale, lasciando liberi i due posti a capotavola e trasmettendo così la sensazione che in quel momento manchi qualcuno dalla scena.
Già questi elementi lasciano qualcosa di incompiuto, proprio come il paradosso irrisolto di cui sopra, ma gli sceneggiatori giocano con gli spettatori in maniera intelligente e intrigante. Prima di tutto ci fanno intuire che la cena si svolge nel giorno del disastro che diede inizio al loop temporale sulle due terre fittizie, poi mettono in bocca a uno dei loro protagonisti una battuta che a molti ha fatto pensare che ci sarebbe stata una quarta stagione, nonostante il progetto fosse sin dall'inizio progettato su tre. Tra i partecipanti alla cena, infatti, c'è anche Hannah, che su Terra-Adam era la madre di Jonas, e che in questa Terra-Tannhaus è sposata con Torben Wöller, uno dei detective della polizia di Winden, e annuncia alla fine della cena di essere incinta.
Alla domanda se i due hanno pensato al nome del bambino, Hannah risponde con qualcosa del tipo:
Ho sempre pensato che Jonas fosse un bel nome.
Tra l'altro, poco prima, la donna aveva visto poggiato su una sedia un impermeabile giallo, usato sia da Jonas sia da Martha all'inizio dei loro viaggi temporali.
La battuta e tutto il contesto, allora, potrebbero suggerire che sia Jonas sia Martha nasceranno e in qualche modo torneranno indietro nel tempo per salvare il figlio di Tannhaus: questa storia, lo sappiamo, non ci verrà mai narrata, ma questo finale aperto più che consentire agli sceneggiatori di ritornare sui personaggi di Dark sembra avere lo stesso senso del messaggio de La storia infinita. E d'altra parte l'Auryn sembra un nodo a trifoglio un po' più complicato.
Da Douglas Adams a Christopher Nolar
Lascio l'ultima parte di questa lunga disquisizione agli ultimi riferimenti pop, che come quello precedente, non sono esplicitamente confermati a parte quello relativo a Matrix.
Mentre il mestiere di Tannhaus fa pensare inevitabilmente al Dottor Manhattan di Watchmen (il padre era un orologiaio), i continui riferimenti a tutto è interconnesso non possono che far pensare a Dirk Gently e a Douglas Adams. Questo collegamento, ancora una volta, sembra confermare che il dispositivo di Tannhaus è un computer quantistico e che le due Terre, -Adam ed -Eva, hanno il solo scopo di portare a compimento i calcoli del computer, proprio come la Terra della Guida Galattica era un immenso computer, abitanti inclusi, costruito per cercare la domanda alla risposta definitiva. Nel caso di Dark la risposta potrebbe essere Jonas!
Ci sono, però, anche altri riferimenti interessanti, in particolare quelli all'opera di Christopher Nolan, la cui poetica e il cui stile sembra permeare tutto Dark. Innanzitutto ci sono riferimenti al sogno e la presenza di alcuni oggetti chiave per i viaggiatori del tempo, importanti proprio come le trottole di Inception, film su un gruppo di viaggiatori del mondo dei sogni. Inoltre la scena in cui Jonas e Martha attraversano le barrirere tra i loro mondi e Terra-Tannhaus, ricorda la scena in cui il protagonista di Interstellar attraversa un buco nero: non solo l'estetica della scena è identica, ma persino la scena stessa viene replicata oltre che raddoppiata, ripetendosi quasi uguale sia per Jonas sia per Martha. Questo probabilmente riporta alla mante una delle battute delle intro della serie:
I buchi neri sono considerati le fauci dell'Universo: chi cade in un buco nero, scompare per sempre.
Questo si ricollega sia con la probabile natura quantistica dei buchi neri, sia con il fatto che i buchi neri vengono considerati da un lato possibili porte di ingresso di tunnel spaziotemporali (quindi utili per viaggiare nel tempo, come avviene in Interstellar), sia come distruttori di informazione quantistica, che è quella che tratta un computer quantistico.
Alla fine Dark è un prodotto intelligente che riesce a mescolare scienza e fantastico per rinnovare la fantascienza in un modo decisamente interessante.

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