Stomachion

martedì 26 settembre 2023

Topolino #3539: Non abbiamo bisogno di un altro nemico

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E così, con un non così insolito ritardo, almeno per l'ultimo periodo, arriva la recensione settimanale del Topo. Tutti questi ritardi, incluso quello inqualificabile del video di Disney Comics&Science che dopo più di una settimana non è ancora uscito (ancora per poco?), hanno tra le tante cause una di cui spero di poter parlare presto, visto che conto di dedicarci un video ad hoc. Veniamo alla recensione.
Il titolo è un riferimento al nuovo avversario introdotto da Bruno Enna nella seconda stagione de Gli evaporati, che rientra nel solco dei forse troppo abusati doppelanger malvagi. In questo caso il nuovo personaggio, che ormai avrete scoperto è una versione distorta di Enigm, viene generato a causa dell'esperimento sul teletrasporto quantistico finito male con cui si apriva il primo episodio. In effetti nel titolo c'è anche un secondo riferimento, quello a We don't need another hero, canzone di Tina Turner colonna sonora di Mad Max, pellicola che ha ispirato l'ambientazione del mondo post-apocalittico de Gli evaporati. In particolare sto ascoltando, mentre scrivo queste parole, la cover dei Ghost contenuta nell'EP Phantomime più o meno in loop. Veniamo, però, a Coscienza superiore, disegnata, come tutta la saga, da Davide Cesarello.
Il problema principale della storia è quello di riuscire a far recuperare a Topolino le informazioni che Atomino Bip Bip ha inserito nella sua mente grazie al flusso mesonico. A complicare la faccenda ci sono da un lato le diffidenze da parte degli amici di Topolino nei confronti dell'alleanza con Gambadilegno, che viene cementata dal semplice desiderio di Gamba di riabbracciare Trudy, forse una delle poche cose che accomuna i due personaggi (il fatto di essere entrambi fortemente legati alle loro rispettive dolci metà, cosa che era spesso stata fonte di interessanti storie nel corso degli anni Novanta), e dall'altro dalle mire di Macchia Nera sul macchinario del bis bis di Pippo in grado di generare energia elettrica in barba alle leggi sconvolte della meccanica quantistica.
Per un teletrasporto che va a scatafascio, ce n'è un altro che, invece, va per il verso giusto, ed è quello di Zio Paperone e il solid cloud, nuova storia di un sempre gradevole Fabio Michelini che, attento alle novità tecnologiche, propone una versione dei server cloud a metà strada tra il ciminiano e il pezziniano. Ovviamente a portare a termine l'invenzione ci pensa il buon Archimede, mentre la parte operativa viene affidata al solito Paperino. Il disastro finale, però, non è in nessun modo imputabile a nessuno dei due, ma alla solita necessità di Paperone di risparmiare. Abbiamo quindi da un lato una variazione sul classico tema del disastro finale, unita con un elemento altrettanto classico delle storie paperoniane. Il tutto, disegnato dal sempre ottimo Blasco Pisapia, produce una storia gradevole, divertente e di veloce lettura.
Ultima menzione a Di Paperoga ne basta uno, storia di una decina di pagine di Francesco Vacca e Lucio Leoni in cui Paperoga si ritrova moltiplicato in una serie di sue versioni ancora più travolgenti dell'originale: un'ottima prova per Vacca che dimostra di aver colto perfettamente lo spirito del personaggio, anche se indubbiamente Leoni ha dato al tutto quel quid in più tipico del suo tratto scarpiano.

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