Anche questa settimana sono in ritardo, ma visto che il nuovo numero di Topolino non l'ho ancora acquistato e che ci tenevo a scrivere le classiche due righe sul #3543, eccomi qui.
Come potete immaginare dal titolo e dalla porzione di cover che vedete all'inizio del post, il numero dovrebbe celebrare Disney 100. Se la memoria non mi inganna, il 16 ottobre del 1923 Walt e Roy Disney fondarono il loro studio animato, quello che è diventato, con alcuni cambi di nome, la Disney attuale. Il settimanale italiano ha deciso di celebrare la ricorrenza con due gadget, uno abbinato al numero precedente, un francobollo per la precisione, e un'altro abbinato al #3543, una statuina in plastica dura che celebra, così come la copertina, il primo corto animato a larga distribuzione con Topolino protagonista, Stamboat Willie, rilasciato il 18 novembre del 1928. Il corto è rivoluzionario, però, anche per un altro motivo: il sonoro sincronizzato, una novità tecnica dell'epoca.
La cover di Andrea Freccero, come spiega lo stesso in una intervista all'inizio del numero, è un omaggio a uno specifico fotogramma del corto. E più o meno ha fatto la stessa cosa Emmanuele Baccinelli che ha realizzato i disegni su cui è stata basata la realizzazione della statuina. Baccinelli, però, a differenza di Freccero, si è ispirato più al Topolino dei fumetti che non a quello animato, come si evince dalla presenza dei guanti (nel corto Topolino è a "mani nude").
Una cinquantina di pagine più avanti troviamo poi una serie di cinque one-page, Quante storie, Topolino, intervallate da un'intervista a Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio, autori delle stesse.
Se, però, vi aspettavate una storia celebrativa per Disney 100, una realizzata appositamente dal settimanale per i lettori del settimanale, fuori dal circuito delle storie internazionali di Once upon a mouse... in the future, bhe... non si può che restare delusi, visto che la storia principale celebra Paperone con K - Diari del Klondike di Luca Barbieri e Francesco D'Ippolito, che al di là dell'originalità del titolo (visto che sull'Almanacco è stata pubblicata una omonima serie di storie di Kari Korhonen, che pure è presente a sommario di questo numero), è indubbiamente una bella storia, ma non è una storia con Topolino.
Neanche per questa occasione si riesce a realizzare un numero realmente celebrativo, o un numero in cui Topolino è protagonista quasi assoluto della testata che porta il suo nome. Non ci resta che sperare nel numero che uscirà a ridosso del 18 novembre 2028. Incrociando le dita sin da ora.
Ciò mi ricorda che potrei chiedere l'abbonamento per mio figlio il prossimo Natale.
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