La stella più luminosa della costellazione dell'Orsa Minore è Polaris, la stella Polare, così detta perché indica il polo nord celeste. Non è stato sempre così e non sarà così, ma il cambiamento nella stella Polare avviene in un arco di tempo di millenni, questo a causa del fenomeno della precessione degli equinozi, o precessione dell'asse terrestre, la cui posizione non è fissa. Il periodo di precessione è di 25772 anni e in questo arco di tempo sono una quindicina le stelle che risultano più prossime al polo nord celeste, ognuna per un arco di tempo di qualche millennio. Ad esempio Polaris, diventata la stella polare nel 450, verrà sostituita nel 3100 da Alrai nella costellazione di Cefeo.
Andando nello specifico della Polaris, questa è una stella tripla, ovvero un sistema di tre stelle gravitazionalmente legate una all'altra. La principale di queste, Polaris A, è una supergigante gialla variabile cefeide. Le sue due compagne sono, invece, di poco più grandi del nostro Sole. Il sistema ha una magnitudine apparente di 2, a fronte di unamagnitudine di Polaris A che varia tra 1,86 e 2,13 in poco meno di 4 giorni. Polaris B è stata scoperta nel 1780 da William Herschel, ma ci sono dubbi sul fatto che sia effettivamente legata gravitazionalmente a Polaris A. Il motivo sta nella grossa discrepanza di età stimata tra le due stelle, come scoperto in un articolo del 2018. Gli astronomi che hanno condotto le misure, però, suggeriscono come spiegazione alternativa il fatto che una delle due stelle si possa trovare in una fase particolare della sua vita che in qualche modo suggerirebbe un'età differente da quella che ha effettivamente. Solo future osservazioni potranno risolvere la faccenda.
La terza stella, invece, Polaris Ab è stata scoperta nel 1929 grazie allo studio degli spettri di emissione, ed è stata osservata per la prima volta nel 2006 dal telescopio spaziale Hubble. Il sistema si trova a una distanza di all'incirca 448 anni luce. E anche sul calcolo di questa distanza c'è stata un po' di discussione. La prima misura accurata, infatti, indicava una distanza di 433 anni luce. Era stata realizzata grazie agli strumenti del satellite Hipparcos nel 1990. Successivamente il telescopio russo BTA aveva indicato in 325 anni luce la distanza dalla Terra, il che metteva in discussione l'acuratezza del satellite ESA. Con la terza release dei dati del satellite Gaia, però, siamo arrivati alla misura più precisa della distanza, ovvero 447.6 anni luce, dando così giustizia a Hipparcos e alla sua pur non precisissima misura.
Tutta questa storia sulla Polaris nasce dal fatto che, cercando video su questa stella (il motivo lo scoprirete presto!) sono incappato in Polaris (Ursa Minor), singolo del chitarrista olandese progressive rock Mendel, sesta traccia del suo secondo album Oblivion. E' una traccia strumentale, motivo per il quale non è presente alcun esame del testo, ma solo il pezzo qui sotto:
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