Continua il mio recupero dei classici di Stanislaw Lem e in questo percorso tocca a una delle opere meno fantascientifiche dello scrittore, L'indagine del tenente Gregory. E' una storia che oscilla tra il poliziesco, la letteratura zombie e la fantascienza (alla fine classificherei il romanzo come gotico), che però ha come obiettivo principale far riflettere il protagonista, il tenente Gregory, e con lui il lettore sull'esistenza del divino, o comunque di un qualcosa di sopra-naturale. Sono infatti presenti un paio scene al limite dell'horror, molto ben descritte da Lem, che si rivelano dei semplici incubi per un Gregory eccessivamente influenzato dalla particolare indagine che gli viene assegnata: la ricerca di alcuni cadaveri scomparsi dagli obitori.
I dati a disposizione di Gregory sono abbastanza semplici da interpretare, ma il punto alla fine sta proprio qui: Gregory, in qualche modo, cerca di tenersi lontano il più possibile dall'interpretazione più ovvia e va alla costante ricerca di un colpevole umano. In questo è interessante come Lem in qualche modo identifichi un po' tutte le polizie del mondo, le cui indagini sono leggermente differenti rispetto alle indagini scientifiche, questo perché i poliziotti sono, appunto, alla ricerca di un colpevole per dei crimini, mentre la scienza cerca risposte alle domande che gli pone l'universo.
E' infine interessante notare come il romanzo sia insolitamente ricco di dialoghi, almeno per la produzione di Lem che ho avuto modo di leggere fino a ora.
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