Ci sono alcune situazioni in cui le cose non stanno come sembrano. Ciò succede nell'ultimo episodio de La profezia del Cavaliere Scarlatto di Marco Nucci e Cristian Canfailla e nel secondo episodio del Ritorno a Ducktopia di Francesco Artibani, Licia Troisi e Francesco D'Ippolito.
Iniziamo con la storia d'apertura, ultimo episodio del nuovo capitolo de La Spada di Ghiaccio. Nel comlesso siamo di fronte a quello che definirei un esercizio di stile fantasy. Abbiamo, in pratica, una storia di genere che riprende la formula innovativa, per quanto mutuata da Terry Pratchet, di Massimo De Vita, elementi dai soggetti delle storie originali mescolati insieme al gusto per le gag di Nucci, forse l'unico contributo originale dello sceneggiatore alla saga. Il risultato finale è una storia che, pur essendo gradevole, manca di un elemento essenziale: l'epicità. Se a questo aggiungiamo che, semplicemente, il lavoro di Nucci sta dimostrando che aveva ragione De Vita nel non voler raccontare più nulla sull'Argaar, a parte la storia di Fabio Michelini, direi che il quadro è completo. Ecco: forse, visto che Michelini continua ogni tanto a comparire su Topolino, sarebbe stato più opportuno affidare a quest'ultimo questi nuovi capitoli, qualcuno che avrebbe evitato di riproporre, in ultima analisi, una formula abbastanza tranquilla come quella già vista con l'ultima trilogia di Star Wars: riprodurre in veste leggermente diversa le storie originali di una data saga.
Diverso il discorso sul Ritorno a Ducktopia. Questa seconda stagione, infatti, la trovo molto più convincente di quella d'esordio. Non è solo una questione di scrittura: i due autori, infatti, liberatisi di una trama che era stata per lo più congegnata per fornire ai lettori spunti e omaggi sul genere fantasy, alla fine riescono a realizzare qualcosa di abbastanza nuovo pur con elementi narrativi decisamente vecchi. Questo rende il colpo di scena finale, pur se ampiamente anticipato nel corso della storia, un punto di partenza decisamente molto interessante per il lancio degli ultimi due episodi.
Fiore all'occhiello del numero, però, è La fattoria dei bambini di Alessandro Sisti e Simona Capovilla, nuovo capitolo nella saga di Cornelius Coot. In questo caso Cornelius e Marmotta devono vincere la diffidenza del capo di un piccolo villaggio rimasto isolato con le donne e i bambini a causa di una gelata. La storia, che vede indubbiamente un'ottima prova della Capovilla, pur se scritta con lo stile tipico di Sisti, ha un che di ciminiano, non solo nello sviluppo di una particolare sottotrama, ma anche grazie a un interessante riferimento all'interno della storia stessa, e che spero altri lettori siano riusciti a cogliere!
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