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Per cui la struttura degli ambienti nel non meglio specificato osservatorio (come scrive la stessa Troisi nell'introduzione, è inventato, per quanto ispirato a osservatori reali) e la vita in quegli ambienti è sostanzialmente basata su ambienti reali. Anche i compiti e le interazioni tra astronomi sono fondamentalmente quelle, sia negli aspetti positivi, quelli che spingono ad andare avanti, sia in quelli negativi.
Il ritmo della storia è serrato, così come buona la gestione dei personaggi. Forse alcune interazioni sono un po' naif, quasi scontate, ma altre, almeno per il lettore non avvezzo al mondo della ricerca, potrebbero non esserlo. In questo senso la scrittrice è più interessata a sviluppare il protagonista, Gabriele, attraverso il quale dipanare tutta la matassa, che non a sfidare il lettore nella scoperta del colpevole. I pezzi, infatti, si sviluppano di fronte a Gabriele così come di fronte al lettore man mano che il giovane astronomo e i suoi compagni di avventura rimasti bloccati a causa di un sabotaggio nella struttura procedono con le loro indagini non ufficiali, mentre l'indizio risolutore viene lasciato alla memoria di Gabriele, in un elemento che scopriamo proprio quando quest'ultimo lo svela di fronte al colpevole.
Non un capolavoro del genere, ma indubbiamente un libro scorrevole e che ha il pregio di gettare, per quanto non con una situazione quotidiana, un occhio inedito sull'astronomia e sugli astronomi.
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