Con il secondo e a tratti inquietante episodio de La Spectralia Antartica Casty aggiunge un nuovo tassello alla sua interpretazione della perduta civiltà di Atlantide. La ricerca di Eurasia Tost, Topolino e Pippo si arricchisce di nuovi dettagli, mentre l'autore friulano si sbizzarrisce a inventare nuovi marchingegni per le Lepri viola, o a suggerire una interessante interpretazione per alcune figure ritrovate in documenti e pitture del passato che qualcuno vorrebbe interpretare in termini dicamo complottistici. A fare da, diciamo così, anfitrione per questo episodio è un ritrovato Cineron Orbes, a metà strada tra un Obi Wan Kenobi e un Anakin Skywolker. Quale sarà il suo piano lo scopriremo solo nel prossimo e conclusivo episodio.
In apertura di numero, invece, c'è Trappola al castello, storia in due tempi di Marco Gervasio ed Emmanuele Baccinelli, che coinvolge anche i ragazzi di Area 15. La storia, abbinata al nuovo gadget di Topolino (che non ho preso), è ambientata per una parte consistente all'interno del Castello delle Tre Torri e, pur se alla fine si è lasciata leggere anche abbastanza volentieri, in certi punti mi ha fatto sperare che prima o poi Paperinik finisca nelle mani di qualche altro sceneggiatore in grado di mostrare una maggiore indipendenza dagli stili e dalle strutture martiniane.
Il numero si chiude con Un giornalista di Corrado Mastantuono, che per come si svolge è anche l'ultimo episodio di Blue Peaks Valley. La storia è il giusto epilogo per una miniserie che è un inno al giornalismo, quello fatto bene, con onestà intellettuale e rispetto nei confronti dei lettori.
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