La legge porta il nome dell'astronomo Edwin Hubble (la paternità, però, è ancora oggi piuttosto dibattuta(3, 4)) ed è dovuta alle prime osservazioni di un universo in espansione. Uno dei risultati collaterali della teoria della relatività di Einstein, in effetti, era un universo in espansione e non statico, un risultato che lo stesso Einstein aveva sconfessato. Eppure varie osservazioni fatte tra nella seconda metà degli anni 20 del XX secolo confermarono invece l'ipotesi dell'espansione cosmica(1, 2).
La legge, dal punto di vista matematico, racconta z = H_0 \frac{D}{c} dove c è la velocità della luce, H_0 la costante di Hubble, mentre z e D sono le due grandezze fisiche che la legge lega una con l'altra, ovvero il redshift e la distanza della galassia dall'osservatore. Il redshift, in particolare, è lo spostamento verso il rosso della luce inviata sulla Terra ed è dovuto all'effetto Doppler applicato alle onde elettromagnetiche. Ad esempio quando sentite la sirena di un'autoambulanza, questa vi sembrerà via via più forte o più debole se in avvicinamento o in allontanamento rispetto alla vostra posizione. Un'onda elettromagnetica, come la luce, invece risulterà più vicina al blu o al rosso a seconda che sia in avvicinamento o allontanamento rispetto all'osservatore.
Ha dunque una certa importanza, come potete immaginare, misurare il redshift delle galassie che ci stanno intorno: evidentemente un redshift nullo o comunque piccolo era un indizio di un universo statico, altrimenti ecco un universo dinamico, come potete vedete dall'immagine presente nello storico articolo di Hubble(2) e presa in prestito dal mitico Popinga(3):
L'idea è quella di prendere un elastico spesso e segnare tre stelle sulla sua superficie con tre colori diversi (a) e quindi allungare l'elastico per simulare l'espansione dell'universo (b):
(1) Lemaître, G., Un Univers homogène de masse constante et de rayon croissant rendant compte de la vitesse radiale des nébuleuses extra-galactiques (1927); versione inglese (1931)
(2) Hubble, E. (1929). A relation between distance and radial velocity among extra-galactic nebulae Proceedings of the National Academy of Sciences, 15 (3), 168-173 DOI: 10.1073/pnas.15.3.168 (versione scannerizzata)
(3) Marco Fulvio Barozzi, Le censure di Hubble
(4) Marco Fulvio Barozzi, In difesa di Hubble
(5) Kinchin, J. (2011). Hubble's law: a simple simulation Physics Education, 46 (5), 519-519 DOI: 10.1088/0031-9120/46/5/F05 (articolo liberamente scaricabile)
Bello, ma questo è ciò che penso io dell'argomento, in generale:
RispondiEliminahttp://rinabrundu.files.wordpress.com/2012/06/lavvocato-hubble-e-la-presunta-espansione-delluniverso.pdf
http://www.altrogiornale.org/news.php?item.7836
Saluti.
Leonardo RUBINO.
leonrubino@yahoo.it