Stomachion

domenica 27 ottobre 2013

Lovecraft a fumetti

L'interesse del mondo del fumetto nei confronti di Lovecraft e delle sue storie è sempre stato abbastanza diffuso. Stando alla lista pubblicata sul fan site ufficiale che si limita ai fumetti tratti dai suoi racconti, questa storia inizia negli anni '50 del XX secolo grazie alla EC Comics.
In generale i fumetti lovecraftiani possono essere suddivisi in due filoni: gli adattamenti più o meno fedeli, più o meno efficaci, dell'opera del Solitario di Providence e le storie originali che si inseriscono all'interno dei suoi cicli narrativi, in particolare quello dei Miti di Chtulhu. In quest'ultimo filone si inseriscono ad esempio le storie di Alan Moore, sia quelle più letterarie sia il fumettistico Neonomicon, raccolto in volume dalla Bao.
Trascurando, dell'opera di Moore, tulle le influenze lovecraftiane che lo sceneggiatore britannico ha inserito nella sua opera (su tutte Watchmen con il mostro che attacca e distrugge New York), precedono Neonomicon varie avventure pubblicate nel corso degli ultimi sessanta anni da vari editori (lista in corso di aggiornamento, a quanto sembra), come per esempio la Marvel con Haunt of Horror di Richard Corben o la Image che in The Strange Adventures of H.P. Lovecraft trasforma lo stesso scrittore in un personaggio dei fumetti e non per un racconto biografico ma per un fumetto di avventura. Lovecraft, poi, è protagonista, insieme con Conan Doyle e Harry Houdini (che peraltro ha conosciuto) di Necronauts di Gordon Rennie e Frazer Irving, serializzata dal numero 1223 al 1230 della storica rivista britannica 2000AD.
Interessante poi sembra essere il progetto della Arcana che si concentra sugli incubi di un Lovecraft bambino, ideato e scritto da Bruce Brown e costituito da tre titoli: The Undersea Kingdom, scritto con Dwight MacPherson e disegnato da Thomas Boatwright con uno stile che ricorda Sam Kieth; The Frozen Kingdom disegnato da Renzo Podesta di cui potete leggere un estratto, diffuso dallo sceneggiatore, su Comic Monsters e che mostra come lo stile di Podesta sia fortemente influenzato dal maestro Bill Sienkewicz; e The Kingdom of Madness, disegnato ancora una volta da Boatwright. Infine, forse da recuperare, c'è la serie di fumetti editi dai Boom! Studios che hanno in Chtulhu Tales il titolo portante, indicato come uno dei dieci migliori fumetti lovecraftiani da MTV.
Sul fronte degli adattamenti e trasposizioni, invece, l'attività è altrettanto intensa: ad esempio nel 2011 la IDW pubblicò L'orrore di Dunwich in una serie di 4 albi scritta dal grande Joe Lansdale per i disegni di Peter Bergting, che si è andata ad affiancare alla antologica Lovecraft Library o alla serie horror Locke & Key, esplicitamente ispirata all'opera dello scrittore statunitense (il primo volume della raccolta della serie si intitola Welcome To Lovecraft!).
Tra i prodotti antologici, poi, si segnala anche Graphics Classics: H.P.Lovecraft o i due volumi dedicati dalla Self Made Hero ai racconti del Solitario di Providence. Entrambi i volumi dell'antologia sono stati pubblicati dalla Magic Press (tra l'altro editore anche di Locke & Key), insieme con la trasposizione a fumetti de Le montagne della follia e de Il caso di Charles Dexter Ward, cui si spera seguiranno gli altri due volumi che Culbard ha realizzato sempre per la SMH.
Le montagne della follia
Considerato il suo più bel romanzo, Le montagne della follia racconta di una spedizione archeologica in Antartide che si imbatte in una antica città che ospitava (e ospita) esseri alieni venuti dalle profondità dello spazio e appartenenti a una civiltà più vecchia dell'uomo, se non della Terra stessa. Il romanzo, dunque, fa parte del famoso Ciclo di Chtulhu, una serie di racconti e romanzi in cui il Solitario di Providence racconta del contatto tra gli esseri umani e forze insondabili e inconoscibili che generano sempre follia e catastrofe negli umani che si avvicinano a questi segreti. La versione a fumetti di Culbard unisce la tradizione del grande fumetto d'avventura, grazie al tratto che richiama il Tin Tin di Hergé, con le atmosfere oscure e terribili di Lovecraft: si passa, infatti, dall'ambientazione ariosa degli spazi aperti dell'Antartide, bianchi e luminosi, alle ombre del campo base battuto dalla bufera o a quelle, ancora più claustrofobiche, dei corridoi della città perduta tra i ghiacci. Culbard è bravissimo a rendere le atmosfere del romanzo e con grandissima abilità chiude la sua versione a fumetti con due pagine che riprendono quelle iniziali, inserendo quelle modifiche necessarie per aumentare il senso di inquietudine, con un finale decisamente hitchcokiano.
Lovecraft - Antologia vol.1
Prima di questo volume, però, la Magic, come detto, aveva anche pubblicato il primo Lovecraft - Antologia, con la proposizione delle versioni a fumetti di alcuni classici lovecraftiani: si va dal Richiamo, storia di apertura del volume, disegnata da D'Israeli con uno stile piuttosto squadrato che ricorda la serie animata Aeon Flux, a L'abitatore del buio, disegnata da Shane Ivan Oakley con uno stile che ricorda i fumetti noir dell'epoca pulp.
E' presente anche lo stesso Culbard, con una bella interpretazione de L'orrore di Dunwich, mentre Il colore venuto dallo spazio è disegnato da Mark Stafford con uno stile quasi cartoonesco che risulta ancora più inquietante soprattutto per le deformazioni dei personaggi che risultano così molto efficaci. D'altra parte Leigh Gallagher propone, ne La maschera di Innsmouth, uno stile realistico per la maggior parte efficace all'ambientazione della storia. I topi nel muro sono invece affidati a David Hartman, il cui stile richiama il miglior Eisner, mentre la chiusura del volume è affidata ad Alice Duke che con il suo efficacissimo stile pittorico rende perfettamente le atmosfere inquietanti di Dagon.
Anche il web a fumetti, però, si è intensamente interessato a Lovecraft negli ultimi anni: ho trovato particolarmente interessanti, ad esempio, le trasposizioni proposte da Jason Thompson pubblicate anche in un volume cartaceo; sempre tra le trasposizioni c'è poi Return to Arkham (pdf); Larry Latham, invece, sta realizzando una serie ispirata sin dal titolo allo scrittore statunitense, Lovecraft is Missing. Altro progetto interessante è The Young Lovecraft, striscia spagnola di Jose Oliver e Bartolo Torres arrivata su carta anche questa e che racconta ironicamente le disavventure di un giovane HPL.
Ha poi fatto una comparsa abbastanza effimera (il post originale è stato cancellato dall'autore, Julien Bazinet) il mash-up tra I miti di Chtulhu e i Peanuts di Schultz (via io9). Interessante poi il progetto Lovecraft for beginners di R. J. Ivankovich, su cui spero di poter scrivere a parte. Di ispirazione lovecraftiana, infine, sembra Broodhollow di Kris Straub, anche questo segnalato da io9.
La chiusura la dedico al mangaka Junji Ito che in una intervista rilasciata per il magazine 78 conferma le influenze lovecraftiane sul suo stile, in particolare nel manga Uzumaki. A puro titolo di esempio date un'occhiata a Thing That Drifted Ashore.

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