Stomachion

martedì 10 aprile 2018

Topolino #3254: l'irraggiungibile saltatore e altre storie

Sul numero attualmente in edicola che già domani in alcune parti d'Italia verrà sostituito dal numero che sancisce il nuovo restyling di Topolino, si conclude L'orizzonte degli eventi, saga pikappica scritta da Francesco Artibani per i disegni di Lorenzo Pastrovicchio. L'articolo su questa nuova storia verrà molto probabilmente pubblicato a ridosso della ristampa di lusso prevista per i primi di maggio, per cui anche questa settimana mi concentrerò sul resto del sommario (o quanto meno su una sua porzione) iniziando dalla storia conclusiva.
Paperino a caccia di rane
Due autori oggi classici come Carlo Panaro e Alessandro Del Conte si riuniscono per narrare una deliziosa avventura, L'irraggiungibile saltatore, che unisce ispirazioni differenti in una storia che al vecchio lettore da la sensazione di essere un collage comunque gradevole ed efficace.
Paperino e nipotini, infatti, si ritrovano nelle paludi alla ricerca di un ranocchio saltatore da fotografare per un concorso naturalistico. Alla fine la storia si concluderà con la più classica delle sfide saltatorie tra ranocchi, ma nel mezzo ecco un galone abbandonato, che si scopre essere un deposito provvisorio per Paperon de' Paperoni, e l'incontro con gli immancabili Bassotti, sempre alla ricerca di un modo per arricchirsi.
L'ispirazione generale della storia sembra venire da alcuni classici, su tutti le barksiane Paperino e le rane e soprattutto Il saltatore Catapulta. Non è da escludere nemmeno un'ispirazione proveniente dall'italiana Il saltarana di Guido Martina e giorgio Bordini, ma è fuor di dubbio che Panaro opera una trasformazione dei soggetti per adattarli alla sensibilità moderna: dalla caccia per scopo manducatorio o per l'ottenimento della vittoria in una gara, si passa alla "caccia fotografica", mentre il rapporto con la rana, essenzialmente conflittuale, diventa di amicizia e rispetto.
In tutto questo si aggiunge l'evoluzione di Del Conte, che ingentilisce ulteriormente il tratto, arrotondandolo in particolare nei primi piani di Paperino, nella figura di Zio Paperone e soprattutto nelle forme dei Bassotti, che risultano esageratamente "pupazzeschi". D'altra parte Del Conte ha collaborato con Romano Scarpa ne La macchina giocografica, sempre su testi di Panaro, ricca di pupazzi.
Omaggio a Cinecittà
Ci fu un tempo in cui Roma fu in grado di rivaleggiare dal punto di vista cinematografico con Holywood non solo per la produzione di talenti, ma anche per quella dei film. Uno dei generi più di successo per Cincecittà fu indubbiamente quello del peplum: pellicole di ambientazione storica, preferibilmente l'Antica Roma, realizzate spesso a basso budget. Il peplum contrastato, nuova storia di Roberto Gagnor per la serie La storia del cinema di Topolino, rende omaggio al genere del peplum e soprattutto a una coppia di artisti che iniziarono la loro carriera cinematografica proprio con questo tipo di film per poi stringere un sodalizio di successo mondiale: Sergio Leone ed Ennio Morricone.
La storia è, come il resto della serie, un sentito omaggio al cinema e ai suoi protagonisti e vede la presenza ai disegni dello scarpiano valerio Held, che ha così il privilegio di disneyzzare alcuni grandi del cinema tra cui, nel finale, il protagonista indiscusso degli spaghetti western, Clint Eastwood.
Zio Paperone re di YouTube
Cosa succede quando Paperon de' Paperoni si affida al nipote Paperoga per realizzare un canale di video on-line in grado di surclassare quello del rivale Rockerduck? Considerando il consulente, un incredibile sucesso anche grazie alla serie un po' trash dei video di economia domenstica paperoniana.
La divertente storia, scritta da Massimimiliano Valentini, viene disegnata dal ditkiano Alberto Lavoradori. Il suo stile, fatto di un tratto spigoloso e di inchiostrazioni nette e marcate, risulta nel complesso perfetto per la gag story di Valentini, sebbene alcune vignette sembrano poco efficaci per la costruzione (ad esempio la terza della prima pagina risulta insolitamente "piatta" rispetto all'usuale stile di Lavoradori), mentre il character design di Lusky risulta nel complesso poco gradevole (più o meno come il personaggio, quindi per certi versi altrettanto efficace rispetto alla rappresentazione classica del personaggio).
in effetti delle altre tre storie che compongono il sommario, questa può essere considerata la migliore, sia per storia sia per originalità del disegno. Sarebbe in questo senso interessante vedere Lavoradori all'opera in storie sceneggiate da Sio o su soggetti particolari come quelli sviluppati da Vincent Moscoso sulle pagine di Zap Comics.

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