Quattro alberi su un campo solitario
senza un progetto, o un ordine,
o un'azione apparente,
se ne stanno lì.
Il sole li saluta ogni mattina,
e anche il vento.
Il loro vicino più prossimo
è Dio.
Il campo offre loro lo spazio,
essi, in cambio, un viandante,
un'ombra, o forse uno scoiattolo,
o un ragazzo.
Quale sia la loro funzione
nell'ambito della natura,
quale piano ciascuno metta in atto, o ritardi,
non si sa.
(di Emily Dickinson, trad. Alessandro Quattrone)
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