Dei titoli seriali della GP non tutti mi hanno attirato, e in generale, vista la gioventù del progetto, quelli più interessanti sono ancora difficili da reperire, spesso distribuiti in fumetteria, dove ultimamente sono passato non molto spesso. Tra i prodotti che, però, mi hanno incuriosito di più ci sono sicuramente, e anche per i motivi su detti, i volumi unici, distribuiti esclusivamente in fumetteria, e che spesso, proprio per questo, presentano il materiale più interessante. E' ad esempio il caso di Springald, volume che raccoglie l'omonimo primo arco narrativo della serie The Black Museum, incluso lo spin-off Mother Goose, ambientato alcuni anni dopo gli eventi narrati in Springald.
Il tankobon, poi, è arricchito dai testi di approfondimento storico di Jinka Katsuo. Queste le sue informazioni biografiche contenute all'interno del volume:
Scrittore e traduttore nato a Yokohama nel 1936, laureato in economia alla rinomata Università di Waseda.Springald, storia ambientata nella Londra vittoriana, quella di Jack lo Squartatore, per intenderci, è pensato da Kazuhiro Fujita come il primo arco narrativo della serie The Black Museum, ambientata nel museo del crimine di Scotland Yard, aperto solo per gli addetti ai lavori, accolti da un'unica guida, una giovane donna bionda, vestita di nero e probabilmente invariata con lo scorrere del tempo.
Tra le sue opere, Il terrore di Londra: Jack lo Squartatore e la sua epoca (ed. Hayakawa Shobo), Teorie su Jack lo Squartatore (ed. Kawade Shobo Shinsha), La verità sul caso di Lizzie Borden (idem), Jack lo Squartatore: Il nuovo caso del demone assassino scomparso nelle tenebre (ed. Kodansha), La nascita di Dracula (idem), Le leggende sui misteri di Londra (ed. Media Factory).
Questa prima storia si concentra sulla leggenda di Spring-Heeled Jack (Jack dai tacchi a molla), noto anche come Jumping Jack (Jack il Saltatore), forse un demone, forse un folletto, secondo alcne leggende metropolitane sorte immediatamente, probabilmente un pazzo che, sfruttando le strade male illuminate, saltava addosso alle sue vittime, preferibilmente di sesso femminile, per spaventarle. La sua prima apparizione accreditata risale all'11 ottobre del 1837, aggredendo Polly Adams, cameriera di 17 anni dellla Greenman Inn: l'episodio viene utilizzato in apertura del manga:
Sì, quell'uomo spaventoso all'improvviso è come volato fuori dall'ombra della grande roccia di Whitefield Mount e mi ha assalito!E' quello che ha testimoniato Polly secondo Fujita, una descrizione colorita dell'assalto di Jack, assalto realmente denunciato da Polly alla polizia, disegnato dal mangaka come un gentiluomo con cappello a cilindro, mantellina scura, maschera e dei lunghi arti a molla. Ovviamente da un racconto del genere nacquero rapidamente avvistamenti, racconti e leggende. Sembra che non ci fosse un vero e proprio schema intorno alle aggressioni, ma tanto bastò per riempire i giornali della capitale britannica, alimentando per contro anche lo stesso panico dei cittadini e la richiesta di sicurezza.
No, non è esagerazione... davvero saltava e volava in alto nel cielo! I suoi occhi ardevano come il fuoco e dalla bocca sputava fiamme blu! Le unghie lunghe e affilate dell'uomo sono affondate nel mio seno...
Io ho urlato con tutte le mie forze e allora quell'uomo si è allontanato immediatamente e ha iniziato a ridere in modo sinistro ad alta voce.
Dopo di che, con un balzo, è sembrato prendere il volo ed è scomparso alla vista al di là del folto d'alberi.
La prima ammissione di esistenza di un pericolo di questo genere, infatti, avvenne a una assemblea pubblica londinese dove il sindaco del tempo, sir John Cowan, lesse una lettera anonima di un abitante di Peckham, in cui viene denunciatala presenza di un aggressore identificandolo subito come appartenente alla parte ricca della società londinese. A fronte dello scetticismo del sindaco, si fecero avanti alcuni cittadini, e così le autorità furono, gioco forza, costrette a intervenire.
A livello di forze dell'ordine, la polizia londinese, a quel tempo, aveva circa una decina di anni di vita e di esperienza, con una quantità di uomini non solo inferiore ai progetti iniziali, ma anche rispetto al tasso di crimnalità della città. Non essendo, quindi, in grado di rispondere a una così alta domanda di maggiore sicurezza, è dunque normale che per le strade della capitale si incontrassero gruppi di londinesi armati di randelli: delle ronde, dunque. I politici cittadini e nazionali, a quel punto, per riprendere il controllo della situazione, decisero di far intervenire l'esercito, guidato da Edward Codrington, il trionfatore di Trafalgar. Nonostante la discesa in campo di un famoso eroe di guerra, non solo vennero messe delle taglie su Jack, ma il Saltatore non venne mai catturato, finendo ufficialmente la sua attività nel 1904.
Da quel momento in poi, secondo alcuni, semplicemente si è spostato, prima in altre città britanniche e poi, infine, negli Stati Uniti.
Ad ogni modo, indipendentemente dalla suo destino, dalla sua identità, e addirittura dalla sua reale esistenza, Jack il Saltatore ha imperversato sui media per molto e molto tempo, diventando protagonista di racconti e romanzi d'appendice e nell'equivalente dei primi pulp magazine nordamericani, noti come penny dreadful per via del loro prezzo, un penny dell'epoca. Ho messo esempi di illustrazioni tratte da tali pubblicazioni nel post: sono tutti presenti sulla Wiki, e da lì presi.
Un altro riferimento iconografico, invece, è la copertina di questo speciale della Gold Key, True demons and monsters, dedicata proprio a Jack, rappresentato come un cadaverico mostro che ballonzola per i cimiteri. E torniamo, però, al nostro manga: Fujita e il suo staff, tra cui lo scrittore Katsuo, che ha curato gli inserti storici, 4 numeri del Bollettino del museo nero - Guida alla lettura, hanno alla fine deciso di proporre un Jack inventato, Walter de la Poer Straid, ispirato al marchese di Waterford, Henry de la Poer Beresford, nobile irlandese scapestrato, frequentatore di bische e bordelli, sempre preda degli istinti e delle passioni del momento e al tempo sospettato di essere il Saltatore.
Katsuo, per delineare il personaggio storico, cita un episodio avvenuto in Irlanda dove, per puro divertimento o per vedere cosa sarebbe successo, comprò due locomotive e le fece scontrare una contro l'altra. Forte, ricco, viziato, sempre sul filo di una vita spericolata, sarebbe stato un pefetto Jack, ma come detto non fu mai preso, ammesso e non concesso che il Saltatore sia mai veramente esistito. Un paio di dettagli, però, si riescono ad apprezzare un po' di più alla luce della conoscenza storica. Innanzitutto molti osservatori tra storici e saggisti, vendono nel Saltatore o una fonte di ispirazione per i giornalisti nel momento dell'inizio delle attività di Jack lo Squartatore, o una figura folkloristica nata piuttosto dalla paura dell'assassino di Whitechapel. Alla luce di questo si può intendere la lotta finale tra i due Saltatori nelle fasi conclusive come un velato riferimento al parallellismo tra i due Jack. D'altra parte il raccontino d'appendice potrebbe facilmente spiegare le ipotesi che hanno visto non solo Jack operare per così tanto tempo a Londra ma spiegare anche i suoi successivi avvistamenti negli Stati Uniti.
In conclusione, l'opera di Fujita, indipendentemente dal personaggio, come molte che si sono concentrate sul periodo vittoriano, ha il pregio, ancora una volta, di raccontare una bella storia e di far emergere quei difetti che la nostra società si porta dietro ancora oggi.
Immagini del manga potete trovarle su Anime click.
P.S.: ho scovato anche un sito ufficiale...
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