Il giocatore di
Planescape: Torment interpreta un personaggio che si risveglia su un pianeta sconosciuto senza alcuna memoria sulla sua identità o sui suoi ricordi. Le missioni che il videogioco gli proporrà saranno un percorso per recuperare i ricordi perduti. E' la stessa situazione in cui si trova
Verloc, che si sveglia con immagini confuse nella testa mentre un gorilla robotico che fuma un sigaro,
Churchill, gli viene incontro contento che sia sopravvissuto a una ignota impresa.
Per fortuna Churchill ha con se il diario di Verloc, scritto su carta, così questi, e il lettore con lui, potrà recuperare la memoria durante il viaggio nel deserto che attende la coppia. E' inevitabile accostare il percorso nel deserto di Verloc e Churchill ai viaggi iniziatici dei profeti, ma il percorso in se ha, per il momento, un'importanza narrativa marginale: la storia si rivela sin da subito fortemente
dickiana, con Verloc che inizia la sua avventura nei sobborghi di
Radiant, futurustica città della Terra. Verloc è un uomo che ha perso tutto, preda di ricordi e incubi legati agli errori del passato, e l'unico che può salvarlo è
Conrad, il fratello minore.
La prima parte, che si intreccia con un viaggio spaziale e un atterraggio, è claustrofobica, enfatizzata da colori scuri, e serve per definire Verloc, il suo carattere, le sue motivazioni. Una volta atterrati su
Ona (Ji), i colori diventano caldi, ma non per questo l'atmosfera si fa meno inquietante. Diventa, anzi, evidente l'ispirazione alla
Lost, con l'incontro con la colonia di scienziati presente sul pianeta: gli intrighi sotto traccia e i misteri manifesti (come l'improvvisa materializzazione di una bambina qualche giorno prima del trio di viaggiatori spaziali) contribuiscono a rendere appassionante la seconda parte del volume, mentre la voce narrante di Verloc, con la sua costante malinconia, tiene ancorati all'ispirazione
dickiana.
Volendo definire
aama in maniera sintetica, si potrebbe scrivere che è l'incontro tra
Star Trek e
Philip Dick. Il tutto offerto da
Frederik Peeters che, all'interno di una griglia ordinata e ben strutturata, alterna vignette dettagliate ed emozionanti, ad altre più stilizzate ma non per questo meno efficaci. Molto belle, poi, le inchiostrazioni al tratteggio, che permettono a Peeters di utilizzare al meglio i tratti necessari per i contorni.
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