L'ipotesi dei molti mondi di Hugh Everett sta in effetti alla base degli universi paralleli e ha creato molta buona fantascienza, tanta quanta la possibilità di viaggiare nel tempo contenuta all'interno delle soluzioni alla realtività generale trovate da Kurt Godel. Un esempio di fantascienza che utilizza i mondi paralleli è The remarkable worlds of professor Phineas Fuddle di Boaz e Erez Yakin, dove si prova a rispondere alla domanda: cosa succederebbe se si aprissero le porte del tempo e dello spazio? Cosa succederebbe se gli universi paralleli iniziassero a interagire tra loro?
Ad aprire queste porte è il professor Fuddle del titolo, che costruisce una macchina del tempo. Nel preciso istante in cui Fuddle ha però iniziato a viaggiare nel tempo, considerato come una quarta dimensione (siamo a Londra, nel 1902, e la relatività di Einstein non è ancora stata scoperta, ma il tempo era considerato una quarta dimensione già grazie ai lavori tra il fantastico e lo scientifico di Charles Hinton), ha creato una moltitudine di universi, o ha aperto la porta a una moltitudine di universi, che ora stanno tutti confluendo nella Londra del 1902 fino a un collasso conclusivo che distruggerebbe istantaneamente l'intero universo in una grande implosione. E' per questo che McKee, nipote di Fuddle, e Angus decidono di seguire il professore nel tempo tra i vari universi.
I due amici, una sorta di Zapotec e Marlin, giusto per riferirsi a un esempio nostrano precedente (o di Holmes e Watson del tempo, che l'esempio sarebbe più calzante), passeranno prima da una Londra dominata dalla cultura egizia, dove parteciperanno a una rivolta atta a ribaltare il potere esercitato dall'Alto Sacerdote; poi si troveranno in un mondo diviso tra lo sviluppo tecnologico e la conquista continua di nuovi territori da sfruttare e la preservazione dell'ambiente circostante; e infine eccoli in una sorta di medioevo eterno, oscuro e terribile, dove il potente ha sempre ragione e l'inferno è un posto reale che si raggiunge in vita.
E' evidente come ciascuno dei tre mondi è un pretesto per parlare di politica e del controllo del potere sui destini dei cittadini, di ecologia e dello sfruttamento eccessivo e fuori controllo delle risorse, e di religione. Ognuno dei tre mondi è in effetti l'esaltazione di un difetto della società contemporanea, e anche se questi vengono utilizzati per intrattenere all'interno di un fumetto che possiamo considerare di genere steampunk più che fabntascientifico, ciò non toglie che si schiera in maniera ben precisa in favore delle libertà individuali e della possibilità di ognuno di sviluppare il proprio potenziale. Non è un caso se i nostri due eroi partono dal secondo mondo, dopo aver compiuto un vero e proprio percorso inziatico (quasi meditativo), con grande tranquillità, e non è un caso se il finale è perfettamente aperto, con McKee e Angus pronti a ripartire tra i molti mondi di Fuddle, con lo spirito degli esploratori!
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