Stomachion

venerdì 14 agosto 2015

Topolino n.3116: storie di ferragosto

Con l'arrivo della settimana di ferragosto, Topolino prepara, come ogni anno del resto, un numero speciale, bello fresco come la fetta d'anguria che Zio Paperone si prepara ad addentare dalla copertina del numero #3115. A disegnarla è Giorgio Cavazzano, autore, tra l'altro, dei disegni di Paperino e la danza delle aquile, scritta da Laura e Mark Shaw che ha come unico merito proprio i disegni di Cavazzano. Per il resto abbastanza anonima.
Il numero in oggetto è costituito da altre tre storie, di cui una in due tempi. Di queste quattro, due le ho brevisionate per LSB. Qui aggiungo i commenti che, in fase di riesame del testo, sono stati eliminati, in una sorta di brevisione espansa.
Il numero si apre con Zio Paperone, il ferragosto è servito di Gaja Arrighini e Marco Mazzarello. La storia, ottimamente interpretata dal disegnatore, con un tratto rotondo alla Andrea Freccero, propone l'annuale pranzo di ferragosto da Nonna Papera, questa volta complicato da un imprevisto pranzo d'affari dello zione. L'avventura, leggera e divertente, spicca in particolare per la caratterizzazione del socio d'affari di Paperone, che si rivela particolarmente antipatico.
La parte del leone tocca a un Marco Bosco in buona forma: lo sceneggiatore, infatti, è presente con due storie.
L'enigma di Cape Rock, in due tempi, è un giallo estivo che si richiama, per personaggi e gestione della storia, al serial La Signora in Giallo (ci sono perfino un paio di riferimenti per i lettori più vecchi!). La parte grafica, affidata a Nicola Tosolini, ricorda per stile e varietà di animali antropomorfi presenti, Il mondo dei luoghi comuni su Topolino #1866 del 1991.
L'altra storia interessante del numero è sicuramente la seconda puntata di Papere alla riscossa, sempre di Marco Bosco per i disegni di Silvia Ziche. In questa occasione lo sceneggiatore si concentra sulla descrizione delle dinamiche elettorali negli Stati Uniti. Con grande abilità ed efficacia, mostra le luci e le ombre anche per le elezioni a cariche non direttamente scelte dagli elettori, come il posto vacante presso l'Accademia delle Pannocchie. È Nonna Papera, come rappresentante delle Pannocchie, a guadagnarsi l'onore, nonostante la disinformazione messa in campo dai suoi avversari. Evidente, quindi, il messaggio di Bosco e Ziche ai lettori: se si possiede chiarezza di contenuti e quel giusto pizzico di carisma, le proprie ragioni e il loro merito sono comunque premiate.
Considerando che la voce narrante è quella di una giornalista che ricostruisce le vicende, i punti di forza di questa storia, di per sé scontata, sono certamente l'ecologismo e l'onestà intellettuale delle Papere alla riscossa.

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