
Nel primo racconto una giovane coppia di sposini affitta la villa di Abbot's Grange, senza immaginare a quale orrore sta andando incontro. Nel corso di una festa, infatti, viene innavertitamente liberato un antico vampiro pronto a rifocillarsi dopo la lunga prigionia.
Nel secondo racconto, invece, abbastana esplicitamente ispirato a L'ospite di Dracula, il protagonista, in visita in Europa, si ritrova catturato all'interno di un vecchio castello abitato da vampiri.
I due racconti, usciti rispettivamente nel 1936 e nel 1938, sono ambientati nella contemporaneità dell'autore: gli ambienti, infatti, sono illuminati da lampadine, mentre i protagonisti, quando si muovono al buio, portano dietro torce elettriche. D'altra parte, a meno di smartphone, i racconti potrebbero essere riportati pari pari anche nella nostra epoca. Ricchi di tensione, hanno un approccio, anche alla narrazione, un po' alla Stoker, con l'inserimento di lettere e altri documenti all'interno di un racconto in prima persona. Fondamentale, poi, il contributo degli ecclesiastici nella risoluzione delle vicende, che però non è una conclusione realmente definitiva: non c'è una vera sconfitta del male rappresentato dai vampiri, ma solo un suo contenimento, quasi a voler rappresentare una metafora del male stesso del singolo, che ognuno di noi è chiamato a tenere sotto controllo.
Cowles, autore poco noto in Italia, riscoperto proprio grazie ad ABEditore, è sostanzialmente uno scrittore "minore" (qualunque cosa ciò voglia dire) nel panorama dell'horror e del gotico, avendo scritto quasi esclusivamente racconti. L'agile volumetto, che comunque non racconta molto sulla sua biografia (visto che poco si conosce), è come sempre per questo editore ricco di un apparato grafico di grande livello grazie a illustrazioni di genere puntuali e in linea con il tema.
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