
La ricerca delle origini del noir, in effetti, ha spesso portato a indicare similitudini tra il genere e romanzi e racconti di autori precedenti agli anni Quaranta del XX secolo, epoca che viene considerata come l'inizio del genere. Tra questi precursori possiamo agevolmente inserire anche il nome di Gaston Leroux, giornalista e scrittore noto soprattutto per Il fantasma dell'Opera, che già di suo, in particolare per l'assenza di elementi soprannaturali, potrebbe essere indicata come precursore del noir. Altri esempi di racconti precursori, però, si trovano nella raccolta Racconti terrificanti, curata da Annarita Tranfici e Giuseppina De Vita per ABEditore e che propone al lettore 6 racconti pubblicati tra il 1911 e il 1924.
I racconti presentati si sviluppano intorno a una cornice comune: cinque amici, dei vecchi lupi di mare, si ritrovano sulla terrazza di un locale nel porto di Toulon Vielle Darse e iniziano a raccontarsi un racconto del terrore ciascuno. Il computo, come il lettore ben si rende conto, supera di uno i racconti proposti, e questo perché uno di questi non è esplicitamente assegnato a nessuno dei cinque lupi di mare, ma si presume sia stato fornito dal sesto componente della combriccola, ovvero il narratore esterno che racconta le riunioni dei cinque.
Al netto di queste considerazioni tecniche, i racconti di Leroux proposti nella raccolta sono un compendio della follia umana, tra omicidi, serial killer e situazioni surreali al limite del fantastico. E come ne Il fantasma dell'Opera, anche in questo caso le varie situazioni che all'inizio sembravano fantastiche si rivelano, invece, molto terrene (a parte in uno dei racconti dove viene fatta aleggiare una risposta soprannaturale al terrore provato dal narratore). E in questo, vista la vividezza di alcune delle descrizioni, Leroux anticipa non solo il noir con i suoi approfondimenti dell'anima degli assassini, ma persino il genere splatter grazie a scene ricche di sangue. Troviamo anche un racconto che, in qualche modo, potremmo classificare entro i limiti dell'investigativo classico, ma come nello stile del resto dei racconti della raccolta, anche questo è intriso di atmosfere cupe e inquietanti, proponendo una soluzione del mistero in qualche modo più realistica rispetto alla media dei racconti e dei romanzi di genere e che, di fatto, spiazza il lettore che segue le diverse deduzioni che il narratore compie nel corso dell'indagine.
Ovviamente, come per tutte le proposte di ABEditore, non si può non citare il comparto esterico, che inizia già con una copertina in rilievo che fa quasi pensare a una rilegatura in pelle (umana, ovviamente!). Le illustrazioni e il lettering (che però non sempre risulta agile nella lettura) completano poi l'eleganza del volumetto e permettono di calarsi perfettamente nelle atmosfere dei racconti di Leroux. Tra l'altro l'editore ha anche ristampato Il fantasma dell'Opera in una versione altrettanto elegante a questa dei Racconti terrificanti, che ho avuto modo di sfogliare a Marginalia, ma che alla fine ho preferito non acquistare.
Nessun commento:
Posta un commento