
Non si salva nemmeno la storia finale del numero, Paperofonte e le consegne alate di Roberto Gagnor e Carlo Limido che non sono riuscito a leggere oltre le prime 4 pagine e mezzo in cui la mitologia e la creazione di un mondo diventano roba da marketing. A un appassionato di mitologia come il sottoscritto semplicemente piange il cuore.
Si trova qualche gioia nelle brevi in paticolare con Il persuasore intimorente in cui Roberto Moscato e Francesco Guerrini mostrano una sfida dall'esito scontato, ma non per questo meno gradevole, tra un piazzista truffaldino e l'inesorabile Paperoga!
Le gioie maggiori, però, arrivano con Le città scambiate terzo e ultimo episodio di Nemici pubblici di Tito Faraci e Lorenzo Pastrovicchio.
Come intuibile dal titolo, Topolino e Paperone si scambiano il luogo d'azione, proprio come avevano fatto Gambadilegno e soci con i Bassotti, per affrontare, seppur in una location inconsueta, i loro usuali nemici. Sarebbe stato sicuramente più interessante chiudere senza lo scambio, ma alla fine questa era indubbiamente la soluzione più semplice e veloce.
Questo terzo episodio, comunque, conferma quanto scrivevo settimana scorsa: preferisco la caratterizzazione dei Bassotti a quella di Gambadilegno e compagni. In particolare confermo la delusione per la caratterizzazione, a mio giudizio un po' sottotono, di Plottigat. Stupefacente, invece, l'ottima intesa tra Topolino e Battista, che si rivelano una coppia efficace e particolarmente affiatata: è un vero peccato non vederli in azione in futuro. Anche se sperarlo è sempre lecito!
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