
In effetti delle due situazioni, la prima a Topolinia mostrata ne Il mistero del ladro multiplo e la seconda, a Paperopoli, ne L'inopinata trasferta criminosa, quella che sembra meglio congegnata e più plausibile è proprio la prima. I Bassotti, infatti, guidati da un sempre efficare Intellettuale-176, ritrovano la loro verve e infallibilità delle origini, cosa auspicabile dopo la storiella uscita sul #3624.
Più incredibile il modo in cui Gambadilegno, che in questa impresa è supportato da Sgrinfia e Plottigat, entra nel deposito: usando un semplice grimaldello. Eppure sappiamo che Paperone ha sistemi di sicurezza anche al portone. In questo senso colpisce all'occhio l'uso sottodimensionato proprio di Plottigat, il cugino inventore criminale di Gambadilegno, che effettivamente avrebbe potuto giocare un ruolo simile a quello di Intellettuale-176 per quel che riguarda l'apertura del portone del deposito (e non solo). Più interessante, invece, la scelta di andare a rapinare le altre attività di Paperone, cosa che nel periodo Pezzin spesso i Bassotti facevano con discreto successo.
Faraci, poi, tira in ballo anche Paperinik, o quanto meno è quel che vorrebbe Paperone, ma non si sa per quale motivo Paperino glissa sul suo coinvolgimento. Magari lo scopriremo sul prossimo e ultimo episodio, dove peraltro è effettivamente prevista l'uscita di una storia del diabolico vendicatore.
Sogni dentro sogni dentro sogni...
Ha un po' il gusto di Inception la nuova storia di Corrado Mastantuono, Il salto nel buio, in cui l'autore romano affronta un tema delicato come il coma. A causa di un incidente al laboratorio di Archimede, uno tra questi, Paperino e Bum Bum Ghigno finisce in una specie di sogni a incastro, in cui vive una vita fittizia basata su un serial televisivo. La vicenda, che presenta alcune scene abbastanza ansiogene, viene però raccontata con la solita maestria e leggerezza da Mastantuono, che grazie alle gag riesce a far sorridere anche in momenti ad alta tensione.Nel resto del numero sono, poi, presenti tre storie brevi, di cui la più interessante è, per motivi matematici, I piani infiniti di Pietro Zemelo per i disegni di Nico Picone. In questo caso Topolino e Pippo si ritrovano incastrati all'interno di uno dei piani del museo archeologico di Topolinia: qualunque sia la direzione che intraprendono per abbandonare il piano, in salita o in discesa, alla fine si ritrovano sempre allo stesso piano, un po' come avviene agli omini che salgono e scendono in Ascending and descending di Maurits Cornelis Escher. Magari mi ci dilungherò sul Cappellaio prossimamente, ma per ora vi lascio con questa bella illustrazione di Picone, cui mancherebbe poco per essere escheriana.

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