Stomachion

venerdì 20 giugno 2025

La spada di Damocle

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La leggenda della spada di Damocle non può essere considerata come facente parte della mitologia classica greca. D'altra parte la versione a noi nota è quella tramandataci da Cicerone, secondo cui Damocle faceva parte della corte di Dionigi I, trianno di Siracusa.
Damocle, un giorno, afferma che il tiranno è da ritenersi una persona fortunata, vivendo egli nel lusso e nella ricchezza, circondato da persone pronte a servirlo in ogni cosa. Al che Dionigi gli propone di scambiarsi i ruoli per un giorno, e ovviamente Damocle accetta.
Quella sera stessa viene organizzato un banchetto per festeggiare lo scambio nel corso del quale Damocle inizia a sperimentare le fortune del suo tiranno. Verso la fine della serata, però, si rende conto che sopra la sua testa si trova, sospesa, una spada affilata, trattenuta dal cadere da un sottilissimo crine di cavallo. Era stata posta lì su ordine di Dionigi con lo scopo di far comprendere a Damocle come il potere del tiranno lo esponesse a grandi rischi riguardo la sua incolumità.
Damocle, a quel puntoi, decise di rinunciare allo scambio col tiranno.
La fragilità oltre la maschera
Dalla leggenda di Damocle, però, si può trarre un ulteriore insegnamento, quello relativo alla fragilità della vita. E lo stile musicale adottato dai Sleep Token in Damocles, singolo tratto da Even in Arcadia, quarto album della band britannica, sembra effettivamente suggerire questa lettura della leggenda, che però non è l'unica. La band, infatti, ha così descritto la canzone:
La traccia scava nel quieto disfacimento sotto la superfice, dove la grandezza svanisce e le battaglie taciute prendono il centro della scena. Con la loro firma distintiva di mistica e vulnerabilità, Damocles cattura il peso della battaglia invisibile e l'eco inquietante della gloria precedente, invitando gli ascoltatori a confrontarsi con le bugie sotto la maschera.
Significativi, in questo senso, questi due versi del chorus:
What if the diamond days are all gone
And who will I be when thе empire falls?
Altrettanto significativo è, poi, questo verso:
Well, nobody told me I'd get tired of myself
che ci riporta al riferimento sotto la maschera della descrizione del pezzo. Basta, infatti, ricordare che gli Sleep Token si esibiscono completamente mascherati e nessuno conosce la loro vera identità. Sembra, quindi, esserci una consapevolezza sulle identità fittizie che indossano, su quanto esse stesse siano fragili, ma al tempo stesso "pesanti" da portare.
Musicalmente parlando, poi, ma anche per il testo, Damocles sembra figlia diretta di One more light dei Linkin Park: emozionante, ti colpisce diretta e semplice. E nonostante tutte le critiche che questa band, che ho scoperto da poco, sta ricevendo dagli ambienti duri e puri del metal, la sensazione è che stia costruendo intorno a se una comunità forte e feconda proprio come quella che hanno costruito i Linkin Park, anche grazie all'umanità di Chester Bennington.
Secondo me continueremo ad ascoltare gli Sleep Token ancora per un bel po' di tempo.

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