
In sintesi il volume affronta i giochi matematici che Luca Pacioli ha trattato nel Summa de arithmetica, ma lo fa con un metodo abbastanza inconsueto (o inusitato, per continuare a usare un termine desueto, ma tanto amato da noi disneyani!): presentando anche il testo originale scritto in italiano rinascimentale. Non è difficile da leggere e comprendere, ma sicuramente è apprezzata la "traduzione" in italiano moderno che velocizza la lettura.
Inoltre ciascuno dei rompicapi, suddivisi in sette capitoli (e quindi anche sette macro argomenti), presenta la soluzione sia per come la concepì Pacioli, sia nei termini della matematica moderna.
Ovviamente per chi i rompicapi ama risolverli (presente!) il volume è ricco di spunti e di occasioni per passare un po' di tempo con del sano divertimento matematico, ma c'è anche un altro elemento particolarmente interessante. Quello di Pacioli, infatti, è il testo scritto più antico in cui si trovano testimonianza di molti tra i più famosi giochi matematici o di prestigio. E' probabile che molti di essi siano più vecchi del testo di Pacioli, che risale al 1494, ma questo ne è la più vecchia testimonianza scritta che è giunta fino ai nostri giorni. Inoltre è anche uno dei primi usi del "gioco" con intenti didattici: è evidente, infatti, come Pacioli voglia utilizzare i giochi matematici proprio per rendere più semplice e divertente la matematica. Cosa che, peraltro, i due autori sottolineano in diversi passaggi del libro.
Quest'ultimo, poi, si chiude con una ricca appendice, in cui spicca in particolare la biografia puntuale (per quel che è stato possibile ricostruire) di Pacioli, che peraltro è stato il "maestro" nel campo della matematica del buon Leonardo da Vinci.
Un testo prezioso, I giochi matematici di Luca Pacioli, perché riesce a mettere insieme l'approccio filologico allo studio dei testi matematici antichi con quello, più leggero e, appunto, ludico, della matematica ricreativa.
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