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lunedì 3 novembre 2025

Le stelle di Planck

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Immagine generata con NightCafe
Un buco nero è un ogggetto singolare, almeno per come viene raccontato generalmente. Al suo interno, infatti, si troverebbe una singolarità spaziotemporale, ovvero, come le singolarità in matematica, un punto di divergenza. Questo fatto, a dispetto di quel che si potrebbe credere, da molto fastidio a noi teorici e ci sono stati diversi tentativi per risolvere la questione. Uno dei più interessanti è sicuramente la cosiddetta stella di Planck, un oggetto cosmico (o forse sarebbe più corretto dire cosmologico) proposto nel 2014 da Carlo Rovelli e Francesca Vidotto.
Essa vive all'interno di un buco nero, e dunque non sarebbe possibile osservarla in maniera diretta a causa dell'orizzonte degli eventi del buco nero stesso, ma di fatto la sua esistenza impedirebbe la formazione di una singolarità all'interno del buco nero, e questo perché la sua nascita implicherebbe una violazione del principio di indeterminazione di Heisenberg.
La proposta, nata all'interno della cornice teorica della gravità a loop, modello che propone la quantizzazione dello spaziotempo, prevede che a un certo punto, quando l'energia raggiunge una densità estrema detta densità di Planck, venga generata una forza repulsiva direttamente collegata proprio al principio di indeterminazione, dando così origine alla stella di Planck.
Nonostante il nome le stelle di Planck sono piuttosto grandi, se confrontate con la distanza di Planck, ovvero la distanza fisica più piccola concepibile. Questa è dell'ordine di 10-35 m, mentre le stelle di Planck sarebbero dell'ordine di 10-12 m.
Per poter avere un indizio sulla loro esistenza, si dovrebbe assistere a un cosiddetto rimbalzo di un buco nero, qualcosa di simile a una trasformazione di un buco nero in un buco bianco. E poiché un rimbalzo del genere per i buchi neri primordiali dovrebbe avvenire in qualcosa come 14 miliardi di anni, se le nostre stime della vita dell'universo sono corrette, c'è speranza di poter verificare l'esistenza di tali oggetti quantistici, e dunque anche la correttezza della gravità a loop, riuscendo a catturare un evento di questo genere nelle prossime centinaia d'anni.

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