
Queste poche righe iniziali fanno ben capire come Tsugumi Project, alla fine sviluppatasi su 7 tankobon, sia un'opera post-apocalittica, ma non solo. A fronte, infatti, di molti elementi tipici della letteratura post-apocalittica, sono presenti anche spunti distopici, mostrati quando Leon, il suo compagno DouDou e la piccola Tsugumi, una mutante incontrata in Giappone, interagiscono con le comunità più organizzate.
Il mistero dietro la stessa Tsugumi e gli altri mutanti che popolano il Giappone di questo lontano futuro, però, verrà risolto solo nel corso degli ultimi 3/4 volumetti e, come intuibile, ha a che fare con la genetica: molti lettori dei classici della fantascienza penseranno immediatamente a un seminale romanzo di cui ho scritto tempo fa (ma non lo cito esplicitamente, per non far capire nulla: chi vuole può seguire il link precedente).
Possiamo, comunque, identificare diversi elementi interessanti nel manga di ippatu. Innanzitutto come il disastro nucleare che ha colpito il Giappone viene utilizzato dall'autore per proporre un'ambientazione fantasy in cui il mondo tecnologico che Leon si è lasciato alle spalle è vagamente presente, e resta lontano fino a che l'intero segreto dietro lo Tsugumi Project non viene svelato nella sua interezza.
Poi ci sono la gran pletora di mutanti che ippatu inventa, per lo più ispirati alla mitologia greca, e le interazioni tra esse. Il mangaka, infatti, ha esibito una capacità di costruzione del mondo fantastico in cui si muovono Leon e i suoi compagni ben attenta ai dettagli, riuscendo a trasmettere al lettore la sensazione di essere dentro un mondo giovane e dinamico, ma al tempo stesso violento e spietato, pur in assenza delle tecnologie cui siamo normalmente abituati.
E poi c'è Tsugumi, la giovane mutante, metà essere umano e metà uccello (ma priva di ali). Caratterizzata in maniera estremamente infantile, risulta un enigma complesso non solo per le scarse informnazioni sulle sue origini (che poi verranno rivelate nel corso della narrazione), ma soprattutto per la sua volubilità, per la sua capacità di essere ora estremamente attaccata a Leon, ora incredibilmente distaccata rispetto a ciò che le succede intorno, e per le sue capacità fisiche, che sembrano avere pochi eguali all'interno di questo Giappone mutante.
E poi ci sono alcuni temi classici come la ricerca delle proprie origini, il rapporto con la famiglia e su cosa effettivamente è e significa "famiglia" per ciascun singolo individuo. Anche la riflessione su cosa sia nella sua essenza l'essere umano fa parte degli inviti alla riflessione che ippatu lancia al lettore.
Il finale, nonostante mostri i primi passi di un nuovo mondo, ha un sapore sconfortante, che però viene ribaltato dalla speranza insita nelle ultime pagine dell'epilogo. E' una bella epopea, alla fine, che ci invita a riflettere su molti spunti, non solo etici, ma anche, semplicemente, su noi stessi e il nostro posto nel mondo.
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