
Questi è un pianeta cubico su cui si era andato a rifugiare il buon Bizarro insieme con la sua Lois Bizarra sulle pagine di Action Comics #263 in una storia di Otto Binder e Wayne Boring. Sul numero successivo, il #264, fu lo stesso Superman, con l'aiuto di una paletta gigante, a "cubizzare" Mondo Bizarro. E qualcosa come 600 numeri (e più di cinquanta anni) più tardi Superman ritorna su Mondo Bizarro, ma in una versione leggermente differente.
Fuga da mondo Bizarro, saga in tre puntate iniziata su Action Comics #855 e disegnata da Eric Powell, scelta quanto mai perfetta per la storia, presenta infatti un'origine un po' differente di Mondo Bizarro. In un flashbazk, infatti, gli autori ci mostrano un Bizarro dsiperato che, di fronte a un pianeta sferico in orbita intorno a una stella blu, ha la brillante idea di quadrarlo. E poi lo popola grazie alla particolare vista bizarra che possiede in virtù delle radiazioni della stella blu intorno alla quale orbita il suo pianeta: quando colpisce se stesso, infatti, genera altre versioni o di se stesso o di abitanti di Metropolis.
Al buon Bizarro, però, manca solo una cosa: un computer di cristalli come quello presente nella Fortezza della Solitudine di Superman con i quale "parlare" con il padre. E allora ecco la nuova brillante idea: costruirsi un dispositivo del genere mettendo al centro il padre terrestre di Superman!
L'epopea spaziale di Superman, quindi, è una missione per recuperare il padre, e che alla fine diventa una missione di soccorso per Bizzarro stesso, permettendogli di ritrovare il posto che gli spetta nel suo stesso mondo.
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