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sabato 22 novembre 2025

Batman: Un posto solitario dove morire

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Come abbiamo visto in Anno 3, dopo alcuni numeri transitori, subito dopo la conclusione di Una morte in famiglia la testata Batman venne affidata a Marv Wolfman. Lo sceneggiatore di Crisis inizò il percorso di elaborazione e superamento del lutto della morte di Jason Todd che gli sceneggiatori precedenti avevano in qualche modo ignorato costruendo una storia che sì mostrava un Batman particolarmente violento, ma che per contro scavava nel passato di Batman e Robin, quello originale, fornendo un mix di azione, investigazione e approfondimento psicologico di rara efficacia, anche per i fumetti moderni.
Il percorso di recupero di Batman, però, non poteva dirsi concluso, proseguendo con A lonely place of Dying, storia in cinque parti che, in effetti, era un vero e proprio crossover con The New Teen Titans, serie che lo stesso Wolfman scriveva con la collaborazione ai soggetti di George Perez, per l'occasione coautore anche dei capitoli pubblicati su Batman.
Pubblicata a partire del #440, vede un Batman ancora piuttosto violento e incontrollato, più concentrato a pestare che a indagare. Per contro Dick, come mostrato su Teen Titans #60, decide di tornare alle origini, passando qualche giorno presso il circo Haly. Sullo sfondo un personaggio che segue le mosse di Batman e, poi, inizia a cercare Dick allertando anche i Titani. Questa specie di "guardone di supereroi" si rivela essere Tim Drake, personaggio introdotto da Wolfman proprio in Year 3 in un flashback ambientato nel circo Haly e mostrato su Batman #436.
Intrecci
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La saga, disegnata da Jim Aparo per gli albi batmaniani, e dal byrniano Tom Grummett per quelli titanici, si sviluppa su due piani paralleli: da un lato Bruce che nei panni di Batman incanala la sua ossessione e la sua irruenza nel cercare Due Facce, dall'altro Tim che prova in tutti i modi a convincere Dick che Batman ha ancora bisogno di lui, ma non come Nightwing, bensì come Robin. D'altra parte, essendo Wolfman e Perez gli autori che hanno sancito l'indipendenza di Dick da Batman, non potevano tornare sui loro passi, e da qui risulta ben chiara la reazione del primo Robin alle richieste di Tim. Così è proprio nei panni di Nightwing che il giovane eroe affianca il suo mentore nella sfida finale contro un Due Facce particolarmente instabile. Quest'ultimo, infatti, oltre all'ossessione per il due, mostra un particolare attaccamento a una radio che all'improvviso interrompe le trasmissioni per parlargli direttamente, incitandolo a ideare piani per uccidere Batman.
Per tutta la saga siamo portati a credere che questa "voce" sia semplicemente una specie di personificazione esterna della mente di Harvey Dent che ha partorito Due Facce, ma solo l'ultima pagina rivela che le cose non stavano esattamente così, prefigurando il ritorno di un personaggio a lungo atteso.
Non è, però, di questo che stiamo discutendo, ma di come i due eroi sono riusciti a sfuggire al piano di Due Facce: grazie all'improvviso aiuto di Tim, che indossa per la prima volta il costume di Robin.
Un nuovo Robin
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Tim, che si è dimostrato un abile detective essendo riuscito a scoprire le identità segrete di Batman e Nightwing e del secondo Robin, viene accolto nella Bat-family per il momento allo stesso livello di Alfred, senza cioé alcun costume. Quello arriverà solo un anno dopo, sulle pagine di Batman #457 di Alan Grant e Norman Breyfogle, uno dei team batmaniani più apprezzati in assoluto.
I due autori, ai quali era comunque stata affidata la gestione di Detective Comics, erano saliti a bordo sul #448, il primo cone co-sceneggiatore insieme a Wolfman, il secondo come copertinista. Dopo la minisaga con il Pinguino e il ritorno di Joker, firmato dal solo Wolfman ai testi, ecco la nuova storia di transizione verso il nuovo team creativo, Citta oscura di Peter Milligan e Kieron Dwyer e poi finalmente sul #455 Grant e Breyfogle prendono il loro posto alle redini della testata riprendendo il processo di addestramento di Tim, che sarebbe come detto sfociato sul #457.
In quell'episodio Batman deve affrontare lo Spaventapasseri, e ancora una volta l'internento di Tim risulterà decisivo. Ci sono, però, alcune differenze essenziali rispetto alla prima storia di Jason con il costume di Robin, avvenuta su Batman #366 di Doug Moench e Alfredo Alcala. Innanzitutto il costume: mentre Jason decide di aiutare Batman indossando il costume di Robin, Tim invece interviene coprendosi il volto con un semplice passamontagna. Differente, poi, è anche la reazione di Batman.
Sul #366, infatti, il Cavaliere Oscuro ricorda a Jason che non aveva alcun diritto di indossare il costume e prendere l'identità che era stata di Dick, mentre sul #457 reagisce in maniera molto diversa, prima approvando le azioni di Tim, e poi, nelle ultime pagine, donandogli un costume di Robin diverso da quello originale, un modo per alleggerire il peso del retaggio dei due Robin precedenti, ma soprattutto per invitarlo a cercare la sua strada personale come Robin. E non è un caso che Tim è stato il primo, nel 1991, a ottenere una testata personale proprio per Robin!
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Al momento non sembra che la saga sia stata ristampata da Panini. L'ultima edizione è infatto un brossurato della Lion pubblicato un paio di mesi prima di Anno 3.

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