Era il 2008 quando
JJ Abrams, insieme con
Bryan Burk, tirò fuori dal cilindro, come produttore, un inquietante film fantascientifico diretto da
Matt Reeves:
Cloverfield. All'epoca non lo sapeva nessuno, ma quello era l'inizio di una serie, o di un
franchise come si ama dire oggi, che sarebbe proseguito nel 2016 con
10 Cloverfield Lane diretto da
Dan Trachtenberg e nel 2018 con
The Cloverfield Paradox diretto da
Julius Onah, il più squisitamente fantascientifico dei tre. Mentre ci sono voci secondo cui è in arrivo un quarto capitolo della saga, peraltro il
Cloverfield 2 ufficiale, forse diretto dallo stesso Abrams, ho recuperato la visione di questi primi tre film, che hanno in comune un unico elemento esplicito: il mostro gigantesco che attacca la Terra.
Nella pellicola del 2008 l'attacco avviene a New York: un'esplosione e poi un mostro gigantesco inizia a imperversare per le strade della metropoli statunitense. Grande quanto i grattacieli della città, è scortato da una miriade di mostri più piccoli, che divorano gli esseri umani. E il destino di chi viene morso, ma ha la fortuna di sfuggire alla morte per ingestione non è certo migliore: sembra che questi piccoli mostri abbiano anche un veleno destinato a uccidere ben presto il malcapitato.