Stomachion

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venerdì 31 maggio 2019

Le grandi domande della vita: Vita da astronauti

cc @stefacrono @astrilari @GeeKuna @Pillsofscience @Scientificast @mediainaf @malamiao @gruppolocale @md64
Come avevo promesso nell'ultimo articolo del resoconto dei tre giorni passati alla Altec, ho pensato bene di dedicare una puntata speciale alla vita nello spazio. L'idea è rispondere a tre domande particolari che, in qualche modo, sono emerse o che hanno trovato risposta durante questi tre giorni: come si fa a diventare astronauti? cosa vuol dire microgravità? e infine perché frutta e verdura fresche si degradano più in fretta rispetto alla Terra?
Iniziamo, dunque, il nostro viaggio nello spazio!
Lavoratori dell'era spaziale

Gagarin - via commons
L'era spaziale viene ufficialmente fatta iniziare il 4 ottobre del 1957 quando venne lanciato nello spazio lo Sputnik, il primo satellite artificiale dell'uomo. A inviarlo sopra le teste degli abitanti della Terra furono i russi, che inizialmente erano in vantaggio in quella che è oggi nota come la corsa allo spazio. Guidata dalle pressanti richieste di politici e militari, fu l'avanguardia e la parte più evidente e spettacolare della Guerra fredda dove la scienza giocò un ruolo fondamentale, sfruttando la contingenza politica per spillare i soldi necessari per far avanzare le conoscenze sceintifiche e sviluppare nuove tecnologie.
Passarono poco meno di 4 anni dal lancio dello Sputnik che ecco i russi riescono a mandare il primo uomo nello spazio, Jurj Gagarin: era il 12 aprile del 1961 e il cosmonauta sovietico, secondo la leggenda, disse dall'alto della sua posizione:
La terra vista dallo spazio è un posto bellissimo senza confini né barriere.