In quest'ultima avventura, Boy si dirige verso, sembra, un campo degli Arconti (o così sembra dalle prime pagine) per consegnare loro la Mano della Gloria. A parte gli intrecci dell'avventura (l'ultima disegnata da Jimenez), Morrison ripropone da una parte l'utilizzo di lingue artificiali per indurre programmazioni particolari all'interno del cervello umano, e dall'altra una citazione nemmeno tanto sottile di Orwell, sia con il controllo sulla popolazione, sia con una battuta finale di King Mob, parafrasi di una famosa frase della Fattoria degli Animali:
Tutti gli Invisibili sono eguali, ma alcuni sono più uguali degli altri, eh compagni?
Ne viene fuori una storia claustrofobica che, oltre ad approfondire la vita di Boy, solleva il sipario su alcuni aspetti oscuri dell'organizzazione degli Invisibili, spesso frammentaria, con ogni cellula che agisce indipendentemente una dall'altra.
Per struttura e intrecci queste due nuove avventure confermano la qualità della seconda stagione degli Invisibili che, mi sembrerebbe strano il contrario, sembra giocare un ruolo fondamentale come fonte ispirativa di una delle serie più in voga del momento, la misterica Lost.
(continua)
Puntate precedenti:
* Rivoluzione invisibile
* Inferno in America
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