Stomachion

sabato 9 agosto 2008

Narnia (1): Magi, nipoti e armadi

Le Cronache di Narnia è una saga fantasy scritta da C.S.Lewis principalmente per l'infanzia: ciò non vuol dire che non possa essere letta a tutte le età. Come dice lo stesso Lewis nel saggio che conclude il volume che raccoglie tutti e sette i romanzi delle Cronache, molte delle storie per l'infanzia che egli ha letto sono però state da lui apprezzate solo in tarda età, e questo perché un vero lettore appassionato non ha età e può e deve apprezzare un libro ben scritto indipendentemente dal pubblico cui è rivolto, nelle intenzioni dell'autore o di chi per lui.
Nonostante tutto, però, una certa differenza tra il fantasy per l'infanzia e quello per gli adulti è, comunque, presente: al primo genere certo appartengono le favole, al secondo, ad esempio, lo sword & sorcery. Tra questi due diversi modi di intendere il fantasy (certo oziosi di per sé: se un'opera fantasy è valida, lo è indipendentemente dall'età dello scrittore e del lettore) la favola è sicuramente il più complesso. Un racconto favolistico, infatti, deve unire ad una facilità nel racconto una complessità del messaggio che propone per il racconto differenti livelli di lettura, questi sì comprensibili a differenti età, ma solo per il differente bagaglio di esperienze che il lettore si suppone faccia. Non è esente da questo discorso la saga di Narnia: tecnicamente sia Il nipote del mago, sia Il leone, la strega e l'armadio, sono scritti in maniera semplice e scorrevole, molto colloquiale, in maniera tale che un lettore di qualsiasi età possa facilmente seguire la vicenda.
Tutto inizia con Il leone, la strega e l'armadio, uscito nel 1950, divenuto poi il secondo romanzo nella cronologia interna dopo l'uscita de Il nipote del mago nel 1955, dove vengono raccontate le origini di Narnia e della Strega Bianca, la nemica dei piccoli fratelli inglesi protagonisti de Il leone, la strega e l'armadio. Così, con una tecnica oggi molto in voga, quella dei prequel, Lewis introduce Narnia, che nasce dal canto di Aslan, il leone del primo romanzo, e ci racconta come e perché il magico armadio consente di arrivare nel fantastico mondo parallelo al nostro. Già leggendo questi primi due romanzi nell'ordine cronologico ci si rende conto come buona parte del fantasy odierno deve molto a questo grande autore britannico, amico di Tolkien, che condivide con lui la fondazione effettiva del genere (escludendo il bagaglio favolistico dell'umanità o lo sword & sorcery che compete all'altrettanto abile Howard): mondi paralleli, magia, battaglie, male e bene che si fronteggiano. La saga, scritta nell'atmosfera bellica della Seconda Guerra Mondiale, e quindi da essa inevitabilmente influenzata, vuole essere al tempo stesso una fuga da quegli orrori e un modo per scongiurarli, almeno per le generazioni future. Significativi gli inviti di Aslan sia ne Il nipote del mago, sia ne Il leone, la strega e l'armadio, ai bambini protagonisti: attenzione al futuro, ricerca di una via della pace.
La saga, comunque, dopo il successo del primo romanzo, è ovviamente proseguita, ma degli altri romanzi avremo modo di parlare in seguito: alternando un romanzo con uno di altro genere, Narnia dovrebbe tenermi compagnia per tutto agosto, con le sue magie e le sue meraviglie.
Le recensioni de Le cronache di Narnia:
(1) Magi, nipoti e armadi | (2) Il principe Caspian | (3) Avventure per mare | (4) Il finale

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