C'è veramente qualcosa di surreale se, dopo una notte di scontri, nessuno dei piloti o delle scuderie ha deciso di ritirarsi dalla competizione, se ad esempio Alonso dice:
una gara che si preannuncia molto dura, soprattutto per gli pneumaticio se Domenicali dice:
Mi aspetto una corsa molto dura, per le macchine, per i piloti e per le squadreo se Hamilton dice
Non ricordo tanto vento in pista se non a Barcellona. Non è semplice gestire la situazioneNon sarà una situazione semplice da gestire, no di certo, ma per voi piloti e gente nei box saranno queste il massimo delle complicazioni. Nulla di più. Perché per voi, un gesto di solidarietà, costa miliardi, mentre per chi difende i propri diritti, può costare molto di più... E' poi indicativo il commento di Jean Todt:
giusto venire in Bahrain, nessun danno immagineSecondo lui la gente, una minoranza, è contraria al Gran Premio, non a chi lo finanzia, ovvero il sovrano del Bahrain. E in fondo è la stessa cosa che pensa Ecclestone: E infine c'è il ruolo del giornalismo in tutto questo:
Memo, esiste una nobile tradizione di giornalismo sportivo internazionale che documenta od obbietta dove lo sport è insanguinato. #Bahrain
— Marina Petrillo (@alaskaRP) April 21, 2012
The BelgiumJournalist in #Bahrain sometime is funny when he says that Bahrain is a tolerant country comparing to its neighbors #F1 #Formula1
— Alia Al-Hathloul (@alia_hathloul) April 21, 2012
The #F1 Belgian journalist in #Bahrain seems very hesitant in commenting the situation. It seems that he faces pressure from the organiser
— Alia Al-Hathloul (@alia_hathloul) April 21, 2012
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