Stomachion

sabato 21 aprile 2012

Fuori tempo

Ho intervistato Giorgio Salati a proposito di Law, il nuovo fumetto di genere legal thriller che ha ideato insieme con Davide Caci e Fabiano Ambu e uscito per la Star Comics. Queste sono le impressioni (già inviate allo stesso Giorgio via e-mail e leggermente ampliate) che mi ha lasciato il primo numero una volta conclusa la sua lettura.
Innanzitutto la struttura dell'albo in sé: un editoriale di apertura, firmato dai due sceneggiatori, un frontespizio classico, firmato per questo numero da Riccardo Burchielli, un finto articolo di giornale dove si racconta l'antefatto alla serie, con la morte di Bernard J. Cussler (che richiama il noto scrittore di romanzi d'avventura, Clive Cussler) uno dei due titolari, insieme alla moglie Gwen Brandise, dello studio protagonista della serie, Cussler & Brandise,e infine un articolo di approfondimento sul genere legal thriller firmato da Fulvio Gambotto che è da considerarsi l'introduzione di una sorta di piccolo saggio che accompagnerà la serie nei 6 numeri bimestrali che verranno prodotti.
In particolare i due spazi redazionali richiamano a due altri ottimi prodotti attualmente presenti nelle edicole italiane: il finto articolo di giornale richiama Kepher, serie cyberpunk sempre edita dalla Star introdotta proprio da finti articoli giornalistici di questo lontano futuro (o presente alternativo), mentre l'approfondimento finale in terza di copertina richiama ai primissimi numeri di Dampyr dove veniva serializzato un lungo e interessante saggio sul vampirismo.
Veniamo, ora, al fumetto in sé, introdotto e chiuso da una canzone, un po' come nelle tipiche serie statunitensi dove per ogni puntata vengono proposte all'ascoltatore un paio di canzoni ispirative (sono quelle stesse che ho incorporato nel post). Nel complesso siamo di fronte a un fumetto ben fatto, che scorre veloce e lascia il lettore incollato fino all'ultima pagina, proprio come un buon romanzo da cui non si riesce a staccarsi o la puntata di una di quelle serie televisive, legal e meno, che ti catturano così, all'improvviso, senza nemmeno rendertene conto.
Tra i personaggi, che mi aspetto verranno approfonditi nei 5 numeri successivi, per il momento spicca soprattutto Gwen Brandise, molto ben caratterizzata (uno di quegli avvocati che dici simpatici fino a che non li conosci a telecamere spente e vorresti spiaccicare sul marciapiede!) e a ruota Chris Sanders, l'avvocato di punta dello studio. Se per Gwen è normale che sia protagonista (in fondo è questo il suo personaggio), stessa cosa la si può dire di Sanders: in fondo sono i due personaggi che più spesso e in particolare in questo caso si trovano in prima linea a sfidare la procura, guidata da John Moore, che per l'occasione manda contro lo studio Cussler & Brandise il giovane Gumble, che sembra sia una copia spiccicata di H. P. Lovecraft (Giorgio, forse, si informerà se la somiglianza sia stata casuale o meno).
L'intuito, poi, mi suggerisce che dobbiamo aspettarci sorprese da Donnie Martini, il detective, e Rachel Roth, la nuova e talentuosa associata dello studio, anche se, visto il preview, immagino che nel secondo numero il ruolo di Nat Naik, il consulente scientifico, potrebbe essere un po' più importante di quanto visto in questo esordio.
Nel complesso, però, direi che gli autori sono riusciti a cogliere le atmosfere, lo spirito e i dialoghi brillanti delle tipiche serie statunitensi, quindi direi che aspetto il secondo numero con grande curiosità!
Due parole, infine, vanno spese anche sulla parte grafica: a parte un paio di primi piani un po' troppo statici (da fotoromanzo, direi), Enza Fontana fa un ottimo lavoro, con uno stile che ricorda molto i Dodson (quelli della primissima serie dedicata ad Harley Quinn o che hanno realizzato una bella miniserie sulla Gatta Nera su testi di Kevin Smith, il regista) e in generale molto efficace con il dinamismo di questo primo numero.

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